Page 62 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               nimento dell'Italia furono di natura economica, militare, politica e psico-
               logica.
                   Economicamente era necessario tenere soprattutto la  pianura pada-
               na  nelle proprie mani per sfruttare l'industria degli  armamenti e la  pro-
               duzione  agricola.
                   Militarmente lo  scopo  della  campagna  in  Italia era  quello  di  impe-
               gnare con poche divisioni una grande quantità di truppe alleate nella pe-
               nisola: sia subito dopo lo sbarco in Sicilia (operazione "Husky") il  10 luglio
               del 1943, per impedire l'apertura di un nuovo fronte nei Balcani, sia dal-
               l' estate del 1944 in poi, per alleggerire il fronte apertosi ad ovest a seguito
               dello  sbarco  in  Normandia  (operazione  "Overlord")  il  6  giugno.
                   Politicamente la. lotta della  Wehrmacht in Italia era volta  ad ovviare
               una grave perdita di prestigio che avrebbe potuto avere, tra l'altro, conse-
               guenze spiacevoli per le relazioni tra Berlino ed i suoi alleati. Sotto gli aspetti
               particolari della politica interna nonché della propaganda bellica il man-
               tenimento della propria posizione a sud delle Alpi era idoneo tanto a raf-
               forzare la  volontà del popolo tedesco  a  resistere quanto ad aumentare la
               sua  fiducia  nella  vittoria  finale.
                   Si deve ricordare inoltre il fatto che la propaganda nazista aveva con-
               tinuamente sostenuto l'idea che la Germania di Hitler e l'Italia di Musso-
               lini erano imbattibili. Perciò un crollo dell'alleato italiano avrebbe potuto
               far  nascere tra i tedeschi seri dubbi nell'invincibilità del Fuhrer.  Pertanto
               è necessario interpretare l'interesse di Hitler per la fondazione dello stato
               fantoccio del Duce - a prescindere dai vantaggi amministrativi che la co-
               siddetta Repubblica Sociale offrì ai tedeschi  riguardo all'occupazione del
               Paese  - anche  in  quest'ottica.  (3)
                   A tali motivi, reali e condizionati più o meno dalla situazione, si ag-
               giunsero più tardi, dopo l'uscita dalla guerra dell'Italia, obiettivi a lunga
               scadenza,  cioè  soprattutto  pretese  territoriali.  Queste  interessavano  non
               solo l'Alto Adige bensì tutto ciò che era stato un tempo dell'Austria. Infat-
               ti Hitler mirava, secondo la testimonianza di Goebbels, a tracciare i confi-
               ni  della  Germania  a  sud  del  Veneto.


               (3)  G. Schreiber, "La linea Gotica nella strategia tedesca: obiettivi politici e compiti milita·
                  ri", in: Linea Gotica  1944.  Eserciti, popolazioni, partigiani, a cura di G. Rochat, E.  Santa-
                  relli, P. Sorcinelli, Milano, Franco Angeli,  1986, p.  25-67, qui p.  25 e sg.; G. Schreiber,
                  I militari italiani internati, cit., p.  31-34; vds. in questo contesto anche L.  Klinkham-
                  mer,  L'occupazione  tedesca  in  Italia  1943-1945,  Torino,  Bollati  Boringhieri,  1993.








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