Page 189 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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IL CARTEGGIO MUSSOLINI/CHURCHILL 181
Ci troviamo così a dover dominare una massa ingente di decine e
decine di testimonianze, di provenienza eterogenea che conducono nella
stessa identica direzione.
Ma prima di addentrarsi nell'esame dei tre punti accennati, si dovrà
pur spendere qualche considerazione su un altro aspetto di questa vicen-
da: perché tanto scetticismo e sufficienza di fronte ad una questione che
pur presenta, e non da oggi, numerosi spunti di ricerca e approfondimen-
to? Perché questo surrogato di "congiura del silenzio" per una questione
tanto importante per le sue evidenti implicazioni storico politiche? Le pos-
sibili spiegazioni non mancano, a ben vedere, e sono riconducibili al sem-
plice fatto che la prova provata di un carteggio Mussolini/Churchill non
faceva comodo a nessuno una volta finita la guerra.
Non poteva certo far comodo agli italiani, intesi come comunità uma-
na, come nazione perché, come ha ricordato Sergio Romano, "I paesi si
misurano dalla verità con cui giudicano se stessi dopo una guerra perdu-
ta, dal processo che essi intentano alle proprie responsabilità. In Italia,
dopo la seconda guerra mondiale, non vi sono stati né desiderio di rivalsa
né processo alla nazione (. .. ) Dopo la sconfitta della Germania e del suo
satellite fascista gli italiani hanno stretto un patto tacito con l' antifasci-
smo trionfante i cui termini, grosso modo, erano questi. Avrebbero per-
messo alla nomenklatura antifascista di governarla purché essa non le
chiedesse conto di ciò che aveva fatto nei vent'anni precedenti ( ... ) Gli
alleati dovettero stare al gioco. Se il fascismo era davvero, come essi ave-
vano sostenuto per meglio vincere la guerra, una sorta di incarnazione
satanica, un "male" generato dal male, nessuna potenza vincitrice era te-
nuta ad interrogarsi sulle cause della seconda guerra mondiale e sulle pro-
prie responsabilità dopo la fine della prima. Promuovendo il fascismo al
rango di "male assoluto" gli alleati permisero agli italiani di sbarazzarsi
del loro passato con una menzogna e di incitare la guerra sulle spalle di
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un uomo, Mussolini". < >
Andar a riaprire qualsiasi questione che potesse mettere in discus-
sione il passato avrebbe costretto quindi gli italiani ad una introspezione
collettiva di cui non hanno mai mostrato gran voglia. Molto più semplice
invece lasciar le cose come stanno, quale che fosse la verità ufficiale.
Sollevare la questione della scomparsa del carteggio tra Mussolini e
Churchill non poteva certo far comodo agli antifascisti che, nel dopoguerra
(2) Il passo è tratto dal saggio "Perché gli italiani si disprezzano" di Sergio Romano,
in Limes, n. 4/1994 p. 159/163.
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