Page 190 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               si fecero classe dirigente di questo paese e che quindi, oltre a essere parte
               integrante  del  tacito  patto cui  accennava  Romano,  avevano  anche  l'esi-
              genza di salvaguardare la collocazione internazionale dell'Italia, saldamente
               ancorata al blocco occidentale negli anni della guerra fredda. In una logi-
               ca di contrapposizione tra blocchi, che spazio poteva esserci per riapertu-
               ra di una questione tutt'altro che accademica visto che, tanto per fare un
               esempio, ancora agli inizi degli anni Cinquanta la sorte di Trieste (ammi-
               nistrata  proprio dagli  inglesi)  era appesa ad un filo  e che  in quegli  anni
               Churchill  era  tornato  ad  essere  il  primo  ministro  inglese?
                   Non deve quindi sorprendere che il  nome di  Alcide De Gasperi ri-
               corra di continuo nelle vicende che, tra la fine degli anni Quaranta e l'ini-
               zio  dei  Cinquanta,  segnalavano  la  comparsa  di  ambigui  personaggi  tn
               possesso  di  carte  provenienti  dal  fantomatico  carteggio.<3l
                   C'è poi un'altra questione da ricordare e riguarda l'archivio di Mus-
               solini: com'è noto in tanti anni di governo Mussolini aveva messo da par-
              te importanti e probabilmente compromettenti dossier non solo  su Casa
              Savoia e suoi principali esponenti ma anche sull'intero gotha del fuoriu-
               scitismo e dell'antifascismo italiano. Tutto materiale della cui esistenza si
              ha  notizia  e che  è sparito insieme  con  le  lettere scambiate  da  Mussolini
               con  Churchill  e  altri  statisti  dell'epoca.



               (3)  A conferma del ruolo fortemente ambiguo svolto da De Gasperi in quelle circostan-
                  ze,  basterà ricordare un fatto,  a margine del  noto scandalo che,  nei  primi mesi del
                  1954, vide il leader democristiano contrapposto al giornalista Giovanni Guareschi,
                  direttore de Il Candido,  che aveva pubblicato alcune lettere (probabilmente false)  in
                  cui l'uomo politico trentina, durante la guerra avrebbe chiesto agli anglo-americani
                  di bombardare Roma per far  sollevare la  popolazione contro i tedeschi. Quelle lette-
                  re provenivano dal cosiddetto "carteggio De Torna" che, a detta dello stesso posses-
                  sore,  conteneva  carte autentiche, provenienti dall'archivio di Mussolini,  e falsi.  De
                  Gasperi che in quel periodo non era più presidente del Consiglio, disse sotto giura-
                  mento nell'aula del tribunale di Milano di non aver mai visto le  lettere in questione
                  e di  non aver mai dato peso alla  cosa.  Non era  così  visto,  che il  15  febbraio  1954
                  (cioè nel pieno della polemica con Guareschi e a poche settimane dal processo scrisse
                  a Churchill per chiedergli di ricevere un suo inviato che gli avrebbe mostrato alcune
                  lettere,  attribuite a  Mussolini  e Churchill e  provenienti  proprio dal  "carteggio De
                  Torna". Erano autentiche? Chiedeva De Gasperi e Churchill le dichiarò false. De Ga-
                  speri  scrive  il  3  marzo  1954 a  Churchill  ringraziandolo  della  preziosa  consulenza
                  ma si guarda dal presentare nell'aula di tribunale una lettera autografa di Churchill
                  che dichiarava nelle lettere provenienti dal carteggio in possesso di De Torna, cosa
                  che avrebbe avuto un effetto enorme. Eppure De Gasperi non la usò e preferì mentire.
                  Sulla questione si veda "Dodici documenti per un falso?" di Alberto Santoni, in Storia
                  Illustrata  n.  331,  giugno  1985.








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