Page 194 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               dei  vari archivi mussoliniani.  Nelle osservazioni finali  si  possono, tra le
               altre cose, leggere le seguenti frasi: "L'archivio militare segreto è nell'Ita-
               lia occupata dalla Germania ed è un obiettivo importante delle prossime
               operazioni dell'lntelligence". E poi:  "Poiché una parte del materiale può
               essere compromettente per i governi Alleati e  alte  personalità italiane,  è
               nell'interesse  degli  Alleati  mettere  al  sicuro gli  archivi" .m
                    È da ricordare il fatto che siamo al 23 febbraio  1945 ma il rapporto
               ovviamente deve essere stato redatto almeno alcuni giorni prima su infor-
               mazioni acquisite in precedenza. Ecco  quindi che gli  inglesi  davano,  tra
               la fine di gennaio e i primi di febbraio  1945, una valutazione delle carte
               di Mussolini non diversa sostanzialmente da quella che ne dava lo stesso
               dittatore  in  quello  stesso  periodo.

                    Ma ci sono ancora alcuni motivi di riflessione. Il primo è questo: co-
               me ho detto in precedenza, si  parlava del carteggio tra Mussolini e Chur-
               chill prima dell'aprile 1945. Pare ne abbia accennato, nei seguenti termini,
               l'allora presidente del Consiglio del Regno del Sud, lvanoe Bonomi all'in-
               dustriale Cella che stava per concludere l'acquisto dei macchinari del "Po-
               polo d'Italia",  tra i  più moderni  d'Europa,  dallo  stesso  Mussolini:  "Per
               il  bene  d'Italia  - disse  Bonomi  alla  fine  del  1944 - la  prego  di  fare  il
               possibile  per far  sì  che  Mussolini  venga  affidato  al governo  italiano.  Ci
               interessano, oltre a lui vivo, i documenti segreti relativi alla sua corrispon-
               denza personale con Churchill: dovrebbe possedere una o  più lettere con
               le quali il premier britannico lo  invitava a premere su Hitler affinché di-
               rottasse verso  Est,  verso  la  Russia,  e  non  altrove  i  suoi  progetti  di  con-
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               quista". < >
                    Ma le precauzioni di segretezza di Bonomi, col senno di poi, sembra-
               no un po fuori luogo: tempo qualche settimana e del carteggio Mussolini-
               Churchill si iniziò a parlare apertamente sulla stampa americana. Lo fece,
               nel marzo  1945 un noto giornalista statunitense, Drew Pearson, un colu-
               mnist,  uno di quegli editorialisti che vendono lo stesso commento a varie
               testate. Ebbene, commentando alla radio la fuga da Roma del generale Roat-
               ta  Pearson  (pare ben  introdotto  negli  ambienti  dei  servizi  segreti)  disse
               che  Roatta era  fuggito  con la  complicità degli  inglesi  "timorosi che egli
               rivelasse  i  compromettenti  carteggi  Churchill-Mussolini  e  lo  scandaloso


               (7)  PRO,  FO  371/49932  doc.  1176.
               (8)  Cfr.  Arrigo  Petacco,  "Dear  Benito,  Caro  Winston",  Mondadori,  1985,  p.  12.








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