Page 196 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                    Idem per la  frase  del discorso  pronunciato da Churchill ai  Comuni
               il 28 febbraio  1945, sempre sottolineata in blu:  "Riconosca la Germania
               che è futile  sperare su  una divisione  in  seno  agli  alleati  (applausi) e che
               nulla può impedire la sua completa disfatta (applausi)". E invece in quel-
               le  settimane Churchill stava guardando con  crescente preoccupazione la
               penetrazione sovietica verso il cuore dell'Europa. Una cosa che Mussolini
               sapeva bene, grazie ai suoi contatti con rappresentanti alleati e che avreb-
               be poi cercato di sfruttare anche mettendo a punto quel "Piano per divi-
               dere  gli  alleati  che,  ritrovato  dagli  anglo-americani  tra  le  sue  carte  a
               Gargnano,  è sparito  nel  maggio  1945".

                    Un altro piccolo indizio che confermerebbe le  ricorrenti voci di ab-
               boccamenti  tra  Mussolini  ed  emissari  anglo-americani  tra l'estate  1944
               i primi mesi del  1945. Non abbiamo la  prova provata che quei colloqui
               si  tennero  davvero  (nonostante varie  testimonianze  ne  rendano  difficile
               la semplice negazione tout court)  ma sappiamo che, una volta messe le ma-
               ni sulle carte di Mussolini (e non solo quelle che portava con sé e che era-
               no probabilmente le più scottanti) gli esperti inglesi dopo un primo esame
               riferirono (siamo al 6 giugno ai propri superiori a Londra che:  "Tra que-
               sta vasta massa di archivi italiani ci sono alcuni schedari contenenti docu-
               menti di  immediata importanza dal punto di vista della sicurezza ( ... ) Ci
               si potrebbe veramente rendere conto che potrebbero esserci dei documen-
               ti perfino in grado di avere un effetto sulla nostra politica di breve termi-
               ne  verso  l'Italia"  .O ll
                    In  sintesi  dietro  a  quello  che  per  comodità  definiamo  "Carteggio
               Mussolini-Churchill" c'è stato probabilmente un lungo e tormentato rap-
               porto segreto tra i leader di due nazioni nemiche. Un rapporto che ha ve-
               rosimilmente attraversato fasi  diverse:  iniziato con oscuri patteggiamenti
               già qualche mese prima dell'entrata in guerra dell'Italia (giugno  1940) e
               proseguito nell'estate 1940 alle spalle di una Francia già sconfitta e piega-
               ta,  poi col mutare delle vicende belliche si  sarebbe trasformato prima in
               una serie di sondaggi reciproci per il raggiungimento di una pace separa-
               ta e infine in una contrattazione molto simile al  ricatto, dove il  ricattato
               era il premier inglese favorito  dalle vittorie sul campo e il ricattatore era
               Mussolini,  deciso  a  salvare  il  salvabile  dopo anni  e  anni  di guerra falli-
               mentare.



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