Page 201 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 201
IL CLERO CAITOLICO 193
territoriale progressivamente si contraeva, ma nella quale le difficoltà de-
terminate alla popolazione dalla guerra civile avevano dilatato l'interven-
to del clero dal sostegno spirituale a quello materiale. I territori orientali
nei quali le peculiarità plurinazionali della popolazione si riflettevano di-
rettamente sull'operato del clero.
Erano inoltre finalità fondamentali del clero, a qualunque livello di
gerarchia, la difesa della identità cattolica e dell'autonomia della chiesa
da qualsiasi struttura politica esistente o in via di formazione, la compat-
ta fedeltà alle indicazioni del papa. In tutte le problematiche che si pro-
spettavano dunque nell'immediato futuro il clero si ritagliava di conseguenza
il compito della mediazione tra vecchio e nuovo.
Crisi morale dunque, temuta prima, resa evidente poi dal progressi-
vo andamento degli eventi bellici che avevano sempre più coinvolto la so-
cietà civile italiana. Ne derivava una crescente preoccupazione del clero
che la società e la famiglia si allontanassero dagli ideali cristiani. La rico-
struzione doveva essere di conseguenza non solo materiale, ma soprattut-
to morale. Occorreva riprendere coscienza della fede e delle tradizioni
religiose, troppi compromessi con la coscienza erano stati determinati ed
imposti dalla guerra e le numerose denuncie del mercato nero più volte
sostenute ed evidenziate dal clero ne erano un segnale. L'esperienza fasci-
sta aveva indicato che i crocefissi nelle scuole e nei tribunali avevano por-
tato un avvicinamento solo formale alla pratica religiosa, ma non avevano
condotto all'accettazione dello spirito e dei fondamenti morali del cattoli-
cesimo. Occorreva che il rapporto con le nuove strutture politiche che an-
davano delineandosi non fosse formalistico, né interessato, come durante
il fascismo, era dunque necessaria la compattezza del mondo cattolico in-
torno al papa. L'affermarsi del comunismo ribadiva queste tendenze e ad
esse non era estranea, anzi era ritenuto elemento di perturbazione, la pre-
senza protestante al seguito delle truppe alleate. Ne derivavano reazioni
alle pesanti censure nel magistero cattolico di Salò, ma anche a quelle de-
gli alleati. L'affermazione politica di dottrine contrarie alla chiesa era im-
putata anche alle carenze di religiosi non all'altezza, per cui occorreva
ricreare un clero fortemente motivato e in grado di guidare i cattolici con-
tro le tendenze di laicizzazione della società. La guerra era dunque inter-
pretata come occasione di purificazione e ritorno alla morale cattolica, come
conferma del ruolo sociale che la parrocchia aveva assunto durante la guerra.
Democrazia e giustizia sociale divenivano perciò le scelte fondamentali del
clero. Difesa dunque della proprietà privata, ma lamentando che essa era
III-VOLUME-SESTO-anno.indd 193 22/03/16 09:39