Page 200 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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192 EDUARDO DEL VECCHIO
mesi dell'anno avevano ampiamente dimostrato, la preparazione e la for-
mazione di una nuova società, libera dai gravami anche religiosi del fasci-
smo, avrebbe indubbiamente portato mutamenti maggiormente rilevanti.
Il clero cattolico continuava dunque ad affrontare i disagi e i pericoli
della guerra accanto al suo gregge, ma si preparava anche in quell'anno
tumultuoso a riproporre sistemi di valori simbolici, culturali ed etici de-
purati dall'ingombrante revisione che il regime aveva imposto e che non
pochi avevano accettato.
Una lotta su due fronti dunque, contro il recente passato per creare
un intenso futuro religioso in un mondo che gli eventi bellici avevano reso
meno permeabile al richiamo della chiesa e dove sirene paganeggianti si
imponevano proponendo soluzioni di facile attrazione.
Per una corretta comprensione dell'azione svolta dal clero cattolico
nel 1945 occorre di conseguenza premettere alcune considerazioni.
Innanzi tutto il 194 5 si preannunzia va non solo come l'anno nel qua-
le si sarebbe realizzato e consolidato quel complesso di trasformazioni nei
rapporti con le popolazioni che cinque anni di guerra avevano progressi-
vamente reso naturali. Ma nel quale si sarebbe anche concluso quel lungo
periodo di difficile convivenza con le istituzioni iniziato con l'ascesa del
fascismo al potere, che era passato attraverso i patti del 1929, le crisi del-
l'azione Cattolica del 1931, le leggi razziali del 1938, la dichiarazione di
guerra del 1940, il 25 luglio e 1'8 settembre 1943.
In secondo luogo nel 1945 giungeva a maturazione un lungo proces-
so di scelte non solo religiose, ma anche sociali e politiche che la guerra
aveva evidenziato, ma che erano ben antecedenti ad essa.
Infine si concretizzava la consapevolezza di dover preparare la rina-
scita di una differente religiosità soprattutto in previsione di quel proces-
so di laicizzazione dello stato che molte delle forze politiche, che si
apprestavano a sostituire il fascismo al potere, preannunziavano di voler
persegmre.
Occorre inoltre distinguere perlomeno tre distinte realtà territoriali,
dinamicamente in evoluzione, nelle quali si svolgeva il magistero del clero
secondo differenti finalità. L'Italia liberata dalle forze anglo-americane che
ormai costituiva la maggior parte del territorio nazionale, nella quale il
clero si preparava sia ad affiancare il popolo nella risoluzione dei gravi
problemi determinati dalla guerra, sia ad inserirsi nel processo di rico-
struzione religiosa, politica e sociale. La Repubblica di Salò, il cui controllo
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