Page 237 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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I DIFFICILI RAPPORTI TRA PARTIGIANI E AUTORITÀ ALLEATE 229
C.R.S. Harris per la parte inglese e a quello di Harry L. Coles e Albert
K. Weinberg, per la parte americana.<>
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Né maggiore attenzione al fenomeno hanno mostrato nelle loro me-
morie i comandanti alleati; un atteggiamento forse riconducibile alle cau-
se di carattere generale già indicate (scarsa considerazione del peso militare
del fenomeno nel contesto complessivo della strategia alleata); anche se non
è da escludere in questo caso la presenza di fattori diversi: soprattutto l'in-
clinazione personale di ciascuno di questi comandanti, un aspetto giusta-
mente sottolineato da Massimo De Leonardis che, ha ricordato come, di
fronte alle aperture dimostrate da Alexander sull'argomento, si dovevano
registrare lo scetticismo sull'impiego dei partigiani da parte di Wilson,
e la "scarsa simpatia" per gli stessi da parte di Montgomery e Clark, an-
che se su quest'ultimo i pareri sono discordi.<9>
Per essere esatti, l'atteggiamento di disinteresse riguarda non soltan-
to i partigiani, ma, più in generale, tutto il nostro contributo militare, a
cominciare da quello dei reparti regolari che combatterono a fianco degli
alleati; i quali reparti nelle stesse pubblicazioni alleate sulla campagna
d'Italia, ufficiali e non, nella migliore delle ipotesi fanno qualche fugace
apparizione in nota, o non vengono nominati, neppure negli ordini di bat-
taglia. Un trattamento che- verrebbe da dire- ci siamo un po' meritati,
se è vero che a tutt'oggi non esiste un lavoro d'insieme di solido impianto
scientifico sulla campagna d'Italia scritto da un italiano; e comunque, niente
di paragonabile alle opere di autori alleati citate in precedenza.
Tornando al tema specifico del mio intervento, c'è da dire invece che
negli anni '80 si è avuta una svolta decisiva nella nostra storiografia gra-
zie ad alcuni lavori che, utilizzando ampiamente la documentazione degli
archivi alleati, hanno finalmente inquadrato il fenomeno resistenziale ita-
liano nel contesto della Campagna d'Italia e, questa a sua volta, nel qua-
(8) M. De Leonardis, La Gran Bretagna e la Resistenza partigiana in Italia (1943-1945),
Napoli ESI, 1988, p. 160-1. Paolo Berardi, Memorie di un Capo di Stato Maggiore del-
l'Esercito (1943-1945), Bologna, ODCU, sd. (ma 1954), p. 134 segnala l'appoggio ri-
cevuto da Clark nella sua opera in favore dei partigiani; più in generale, sottolinea
la maggiore sensibilità al problema dimostrata dai comandi alleati in linea, in parti-
colare da quelli americani.
(9) È il caso di uno dei lavori più recenti sul tema, quello degli inglesi D. Graham e
S. Bidwell, La battaglia d'Italia, pubblicato in Italia nel 1989 da Rizzoli; qualche in-
formazione in più, ma non molto, troviamo nel volume di Eric Morris, La guerra
inutile. La campagna d'Italia 1943-45, Milano, Longanesi, 1993.
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