Page 241 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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l DIFFICILI RAPPORTI TRA PARTIGIANI E AUTORITÀ ALLEATE 233
Da quanto detto finora ben si comprende come sia importante un'at-
tenta periodizzazione dell'intero arco di tempo considerato, senza la qua-
le non riusciremmo a spiegarci le oscillazioni nell'attenzione alleata verso
le forze partigiane (ma anche - e insisto su questo punto - verso le forze
regolari), oscillazioni dettate appunto dall'interesse che in quel momento
specifico gli alleati avevano per il fronte italiano.
A questo punto è evidente che non può bastarci neppure l' indicazio-
ne di massima - peraltro valida in generale - fornitaci da Coles e Wein-
berg secondo i quali, dopo una fase iniziale in cui il movimento fu
appoggiato e incoraggiato, in seguito, quando il crollo nemico apparve
imminente, ci si preoccupò di tenerlo sotto controllo. 09)
Riteniamo perciò necessaria un'articolazione maggiore soprattutto a
partire dalla liberazione di Roma, quando il problema partigiano entra
nel vivo e si conclude quella che possiamo considerare la prima fase, ini-
ziatasi nel settembre 1943. Si trattò di un lungo e faticoso processo di stu-
dio reciproco dei due interlocutori che portò in molti casi i partigiani a
dubitare " ... circa le vere intenzioni degli alleati ... ", come sostiene Charles
Delzell, secondo il quale all'inizio i partigiani furono più consapevoli del-
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la presenza angloamericana in Italia che non viceversa; < l Da parte al-
leata vi fu certamente diffidenza, peraltro destinata a venir meno man mano
che si ricevevano informazioni più particolareggiate sulla resistenza.
Questo comportamento provocò una profonda delusione, soprattut-
to in relazione alle aspettative dei partigiani circa gli aiuti abbondanti e
immediati da parte degli Alleati, eccessive forse, ma certamente favorite
da una propaganda per lo meno incauta. D'altra parte è pur vero che in
questa fase la confusione che regnava nel campo partigiano, giustificava,
in una certa misura, la cautela degli Alleati, tanto poco interessati alle no-
stre beghe interne di natura politica, quanto invece alle esigenze di carat-
tere militare che li portavano a richiedere un interlocutore unico e autorevole
che rappresentasse l'intera nazione italiana; e per questo tanto più preoc-
cupati dalle esplicite intenzioni del CLNAI di proporsi come contropo-
(19) H.L. Coles · A.K. Weinberg, op. cit. p. 526.
(20) Cfr. C. Delzell, op. cit. p. 304 e 298. Sulla scarsa attenzione iniziale cfr. anche C.R.S.
Harris, op. cit. p. 182; M. De Leonardis, op. cit. p. 93, 99 e sg. e 160-2; M. Salvado·
ri, op. cit. p. 124-5.
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