Page 244 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                   Tutte queste operazioni andavano condotte con molto tatto e rispet-
               to per i combattenti appena disarmati- come raccomandavano le diretti-
               ve alleate che appaiono irridenti tenuto conto del modo in cui partigiani
              venivano accolti: abbandonati a se stessi, senza vitto né alloggiamenti, spesso
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               maltrattati, soprattutto dalla  polizia militare.<6l  Situazioni di  questo ge-
               nere saranno segnalate a partire da giugno e per tutta la durata della guer-
               ra dai nostri Comandi impotenti a intervenire, sia per mancanza di mezzi,
               sia perché la prima accoglienza dei partigiani avveniva fuori della nostra
              zona di giurisdizione: frequenti furono i casi di ufficiali ai quali si impedì
              di  prendere contatto  coi  partigiani  per  regolarizzarne  la  posizione.<27l


              segue  nota
                   rono, tra gli altri, per la  parte italiana il generale Infante, per gli alleati il generale
                   Alexander. Le  direttive alleate raccomandavano inoltre che le  truppe non avessero
                   rapporti diretti coi partigiani, che evitassero di farsi coinvolgere nei loro problemi
                   e di  fare  promesse,  come si  legge  nella  circolare  del  Comando Armate Alleate  in
                   Italia 4 C/G del22 giugno. L'applicazione di queste direttive è confermata quattro
                   mesi  più tardi in  una  relazione del  Comando Delegazione  "T" dello  SMRE,  Uff.
                   Ord. e Situazioni, n.  1013/0rd. del20 novembre '44, nella quale il generale Ceri-
                   ca, comandante la delegazione, segnalava tra l'altro che all'atto della liberazione della
                   Toscana erano stati  sciolti e disarmati  " ... vari raggruppamenti quali  il  "Pio Bor-
                   ri", il  "Perseo", il  "Potente", il  "Giustizia e Libertà" , il  "Monte Amiata" " ... che
                   già dal mese di maggio rappresentavano " ... una cospicua forza a disposizione degli
                   alleati e dei Comitati di Liberazione per la Toscana da impiegare nella lotta parti-
                   giana". Per i tre documenti citati cfr.  il fondo 1-3,  buste 233/1 e  147/6, rispettiva-
                   mente per il primo e il terzo. Il secondo è l'allegato n. 9 a Comando Supremo, Diario
                   Storico  (C.S.-D.S.),  9  luglio  '44.
              (26)  Per le  direttive alleate,  cfr.  A.U.S.S.M.E.,  1-3,  b.  148/1, Comando ACC,  30/1,  18
                   luglio '44, che definiva quello partigiano un problema difficile, da trattare con "fer-
                   mezza e simpatia", usando appunto molto "tatto", nella consapevolezza che un par-
                   tigiano  disoccupato  era  una vergogna  e una  minaccia.  Per attenuare la  delusione
                   dei  partigiani, gli  Alleati,  come noto,  provvedevano a fornire loro un "certificato
                   di benemerenza" firmato dallo stesso Alexander: un modo per premiare i combat-
                   tenti, ma anche per distinguerli  dagli  opportunisti dell'ultima  ora.  Si  trattava  in-
                   dubbiamente di una meritoria azione moralizzatrice che però non deve avere avuto
                   molto successo se è vero che a fine guerra i "Certificati Alexander" ammonteranno
                   a  circa  300 mila. Per  i dati  cfr.  C.R.S.  Harris, op. cit. , p.  315. H.L.  Coles- A.K.
                   Weinberg, op.  cit.  p. 527, sottolineano l'esigenza  per gli  Alleati  di guardarsi dagli
                   eroi  dell'ultima  ora, _ ("Johnny  - come  - latelies").
              (27)  Cfr.  SMG,  "Promemoria  per l'Ecc.  il Min.  della  Guerra",  21-6-'44,  che  segnala
                   il rischio del divieto perch i partigiani, abbandonati a se stessi, potevano avere rea-
                   zioni pericolose. Analoghe segnalazioni in SMG-SIM, Nucleo 'T' presso 5a  Arma-
                   ta  americana,  1396/V,  27  ott.  '44,  relazione  del  capitano  De  Marco,  e  analoga
                   relazione dovuta al capitano Francese, stessa data, allegata a SMG-SIM, Sez. "Cal-
                   derini" , 53673, del 7 novembre '44. I tre documenti in A.U.S.S.M.E., 1-3,  rispetti-
                   vamente  busta  149/3  il  primo  e  147/6 gli  altri  due.








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