Page 248 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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240 GIUSEPPE CONTI
" ... l'intima fusione dei patrioti nell'esercito ed il loro rendimento sareb-
bero certamente superiori a qualsiasi aspettativa".<36>
Le preoccupazioni di Berardi erano condivise dal Capo di Stato Mag-
giore Generale che ne informava il Capo del governo, il Ministero degli
esteri, il generale Alexander. Proprio in un promemoria del6 gennaio '45
indirizzato a quest'ultimo, Messe così riassumeva la questione dei patrioti:
"Sotto il duplice punto di vista di utilizzare convenientemente tutte
le forze disponibili e di evitare un pericoloso sbandamento nel Paese di
elementi che, avendo la coscienza di aver fornito un valido apporto allo
sforzo Alleato, risulterebbero giustamente delusi e scontenti ove la loro
azione non trovasse adeguato riconoscimento, appare necessario assorbi-
re nell'esercito tutti i patrioti, di mano in mano che affluiscono alle nostre
linee.
Per non lasciare disperdere i legami morali stabilitisi durante i duri
mesi della guerriglia occorrerebbe mantenere riuniti gli uomini di ogni
banda, in reparti di ordine non superiore al battaglione.
Le bande così assorbite nell'esercito dovrebbero assumere formazio-
ne e organici dell'esercito regolare, completando i loro quadri con elementi
particolarmente idonei, designati dall'autorità centrale militare italiana.
Verrebbero inoltre inquadrate in unità regolari di ordine superiore pree-
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sistenti (compagnie nei battaglioni regolari, battaglioni nei reggimenti" .<3 >
Gli appelli dei comandi italiani furono sempre lasciati cadere dagli
alleati fino quasi alla fine di febbraio, nel pieno della terza, conclusiva fa-
se da noi considerata. Questa fase, compresa tra l'inverno 44-45 e la fine
della guerra è caratterizzata da una crescita delle preoccupazioni per i pos-
sibili sbocchi futuri del movimento partigiano, anche per la drammatica
esperienza che le truppe britanniche stavano vivendo in Grecia. La paral-
lela diminuzione di interesse per il contributo militare dello stesso movi-
mento in grave difficoltà, spingono gli alleati a decidere all'inizio di febbraio
(36) Ibid. Queste tematiche erano prospettate al Ministro della Guerra e al Capo di Stato
Maggiore Generale il30 dicembre '44 nella relazione dello SMRE, Uff. op. n. 13477,
ali. 404 a DS, nov. - clic. 44, b 2002/B, in A.U.S.S.M.E., SMRE-DS, nella quale
non si parlava specificamente del "Piceno", ma di varie " ... unità idonee alla guer-
ra di montagna", precisando però che l'inquadramento restava " ... affidato agli uf-
ficiali dell'Esercito".
(37) A.U.S.S.M.E., Zl-3, b. 9118, SMG, "Appunto" senza data, ma 6.1.45, per il Gen.
Alexander.
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