Page 247 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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I DIFFICILI  RAPPORTI  TRA  PARTIGIANI  E AUTORJTÀ  ALLEATE       239

               e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Berardi, ci sembra di poter dire
               che l'attenzione alla questione partigiana è sempre presente sin dalla libe-
               razione di Roma. Col passare dei mesi si registra una crescente attenzione
               al problema fatta di continue, pressanti richieste alle autorità militari al-
               leate affinché vengano incontro  ai  "desiderata"  dei partigiani, a  comin-
               ciare dal loro arruolamento non individuale, ma "in blocco", in formazioni
               che mantenessero la  composizione originaria.  In tal modo si sarebbe po-
               tuto, oltretutto, colmare i larghi vuoti dei reparti operativi italiani. Il mo-
               mento  di  svolta  in  questo  processo  di  sensibilizzazione  al  problema
               partigiano, può essere collocato, secondo la testimonianza del Capo di Stato
               Maggiore dell'Esercito,  nella fase  delicata che viene " ... dopo il proclama
               del generale Alexander e dopo le azioni di massa dei  nazifascisti ... "  con-
               tro i partigiani, molti dei quali sono costretti " ... ad abbandonare la lotta
               per  ritirarsi  nell'Italia  liberata". (33)
                    Per affrontare alla radice il problema partigiano, all'inizio di dicem-
               bre lo  stesso  Berardi si  reca  a  Firenze  dove  ottiene l'assenso  di vari  co-
               mandanti partigiani, tra i quali "Armando", a entrare con i loro reparti
               nella 21 o  divisione ausiliaria e - in misura minore, come previsto dagli
                        a
                                                       4
               Alleati  - nei  Gruppi  di  combattimento.<3 l
                    È il  primo passo del lungo cammino che a  suo  parere attende i co-
               mandi militari e il governo italiano per risolvere il delicato problema che
               si  presenterà loro nel prossimo futuro quando " ... centomila partigiani ...
               con la liberazione delle loro terre reclameranno giustamente dalla nazione
                                                                         5
               un  tangibile  riconoscimento  per l'opera  da  loro  prestata".<3 l
                    Per questo Berardi esorta le autorità governative ad impegnarsi presso
               gli Alleati perché affrontino prima che sia troppo tardi un problema dalla
               cui  soluzione  dipende  in  larga  misura  " .. .la  tranquillità  e  la  possibilità
               di  ripresa della  nazione". Per venire incontro alle  aspettative partigiane
               propone intanto di attrezzare il Gruppo di combattimento "Piceno" for-
               mato in massima parte di partigiani: si otterrebbe così un reparto nel quale



               (33)  A.U.S.S.M.E.,  SMRE-DS,  SMRE,  Uff.  Op.,  1321/op.  19  dic.  '44,  ali.  326 a  DS,
                   nov. dic.  '44.
               (34)  A.U.S.S.M.E., Stato Maggiore  Regio  Esercito,  Diario Storico, 1943-1945, (da ora SMRE-
                   DS.),  SMRE, Uff.  op. 11  dic.  '44, "Relazione visita S.E.  Berardi a Firenze (3-8 di-
                   cembre)",  ali.  326  a  DS,  nov.- dic.  '44,  b.  2002/B).
               (35)  A.U.S.S.M.E.,  SMRE-DS,  SMRE,  Uff.  Op.,  1321/op.  19  dic.  '44,  cit.








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