Page 435 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               LA  MARINA  ALL'INDOMANI  DELLA  LIBERAZIO NE

               e sociali, rendeva necessaria, nelle varie regioni, la presenza stabilizzatrice
               dei reparti militari in appoggio alle forze dell'ordine (come il Magg. Mus-
               so  ha ben  messo  in  luce),  impegnate in  un  arduo  e  delicato  compito  di
               ristabilimento  e  mantenimento  della  legalità  nel  Paese.
                   Tali problematiche avevano consigliato l'impiego della Divisione Ga-
               ribaldi nelle Puglie, regione dove si verificavano frequenti e gravi disordi-
               ni.  E siccome l'opera svolta  non era  risultata  adeguata alla  necessità, gli
               Alleati, malgrado il parere contrario dell'ammiraglio De Courten, decise-
               ro  di  inviare  il  San  Marco  in  Puglia.
                    Il Comando fu  sistemato a Trani, e i marò,  senza  mezzi  né armi si
               accamparono in sistemazioni di fortuna.  La  precaria situazione logistica
               segnata anche da mancanza di viveri, le nuove mansioni - certamente lon-
               tane dallo spirito di un'unità combattente - e la constatazione che alcuni
               settori dell'opinione pubblica giudicavano negativamente la  delicata atti-
               vità dei reparti, furono tutti motivi che contribuirono ad abbassare il mo-
               rale  dell'unità.
                    Consapevole di questa delicata realtà, lo Stato Maggiore della Mari-
               na  cominciò  a  premere per poter diminuire il  personale  del  reggimento
               per sottrarlo,  così,  alle  esigenze  di  ordine pubblico. A fine  di  novembre
               il  San  Marco  fu  ritirato  e lo  Stato  Maggiore,  alla  fine  di  luglio  del  1946
               al  termine  della  smobilitazione,  ne  decretò  la  soppressione.
                    Ed  ora  alcune  statistiche  relative  al  periodo  della  Cobelligeranza.

                    Per quanto riguarda le  unità combattenti, quasi tutte furono impie-
               gate in missioni di guerra. Fecero eccezione solo le corazzate Doria, Duilio
               e  Cesare che,  internate a  Malta  furono  rimpatriate a  metà  del  1944 e  la
               Vittorio  Veneto  e l'Italia  ex  Littorio  che  rimasero ai  Laghi  Amari  per tutta
               la durata della guerra. Le  missioni riguardarono interventi per prevenire
               o contrastare operazioni tedesche contro le isole egee o joniche o bombar-
               damenti  costieri.  Queste  missioni  furono  in  tutto  76:  in  questa  attività
               andarono  perdute,  oltre  ad  unità minori,  il  cacciatorpediniere  Euro  e  le
               torpediniere  Stocco,  Sirtori  e  Cosenz.
                   Un  altro  particolare  settore  di  attività  della  Marina  fu  la  scorta  ai
               convogli effettuata principalmente sulle rotte che dai porti dell'Africa Set-
               tentrionale e da Malta arrivavano ai  porti italiani.  Furono scortati  1621
               convogli, 278 italiani e 1343 alleati, per un totale di 86 milioni di tonnel-
               late  di  stazza  di  piroscafi  scortati.








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