Page 437 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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LA MARINA ALL'INDOMANI DELLA LIBERAZIONE 429
sommergibili italiani operarono in Mediterraneo, in Adantico (9 sommergi-
bili), in Mar Rosso e nell'oceano Indiano. Nel corso di tale attività andò per-
duto il sommergibile Settembrini, speronato per errore da un'unità americana.
Un'altra attività di grande delicatezza e responsabilità che impegnò
la Marina nel 1945 fu il dragaggio litoraneo e la bonifica dei porti. Rotte
di accesso, zone costiere, passaggi di mare obbligati erano stati minati un
pò da tutti, italiani, tedeschi ed Alleati. Alla fine delle ostilità tale attività
raggiunse il massimo livello, perché era di primaria importanza liberare
dalle mine i litorali italiani. Questo compito fu affidato dagli Alleati alla
Marina italiana.
La prima struttura operativa fu istituita a Taranto ed ebbe il compi-
to di dragare la zona a ponente della rotta di accesso al porto. Nel corso
del1945, anche per l'entità del lavoro che si prevedeva di dovere effettua-
re furono istituiti sei gruppi dragaggio: il primo a Taranto, quindi a Na-
poli, Brindisi, La Spezia, Venezia e Genova. Tre flottiglie furono invece
costituite alla Maddalena, a Porto Empedocle e a Napoli.
Alle operazioni di dragaggio era connesso lo sminamento dei porti,
che era anch'esso di grande urgenza. A queste operazioni furono assegna-
ti palombari-sommozzatori addestrati da un nuovo ente istituito a Taran-
to: il Centro Operatori Subacquei.
Nel settembre 1945 gli accordi furono meglio precisati ed il Ministe-
ro della Marina si assunse la piena responsabilità per la disattivazione delle
mine in tutta la zona costiera italiana, ad eccezione di Pantelleria e delle
isole adiacenti, della costa del Golfo di Trieste, che era sotto il controllo
dell'Allied Military Government alle isole e le coste occupate dagliJugoslavi.
Furono costituiti anche reparti per la disattivazione di bombe d' ae-
roplano e di mine terrestri, posti sotto la responsabilità di ufficiali di
Marina. Il primo nucleo di personale fu addestrato a Capua da tecnici
anglo-americani, come era logico che fosse, trattandosi di bombe e di mi-
ne alleate.
Il primo difficile, dopoguerra fu segnato da gravi difficoltà economi-
che, sociali e spinte separatiste. Le profonde divisioni politiche che si era-
no evidenziate nel corso del conflitto non aiutavano cerro a ristabilire
l'ordine. Ai fatti di sangue della guerra civile che alimentavano l'odio tra
le forze antifasciste e coloro che avevano scelto la Repubblica Sociale, era-
no da sommare le profonde divisioni interne delle forze antifasciste sepa-
rate da opposte concezioni politiche e sociali.
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