Page 436 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                   L'impiego di navi da guerra per il trasporto di uomini e di materiali
              di  dotazione  fu  adottato  per  ragioni  di  rapidità  e  di  sicurezza.  La  gran
              parte di questi trasporti, normalmente tra i porti dell'Africa Settentriona-
              le  e quelli italiani e viceversa,  fu  effettuata dagli incrociatori e cacciator-
              pediniere.  Furono trasportati 436 mila  uomini,  282  mila  italiani  e  154
              mila alleati. Tale attività di trasporto personale, continuò anche dopo la
              fine  del conflitto quando le  unità navali furono  utilizzate per ricondurre
              in Italia i prigionieri italiani dall'Africa e dal Medio Oriente e per trasfe-
              rire  sul  continente  europeo le  truppe  alleate  dislocate  nelle  stesse  zone.
                   Le basi navali di Taranto, Brindisi, Bari e Napoli fornirono suppor-
              to  tecnico  alle  unità  navali  alleate e successivamente tale  attività fu  resa
              disponibile in tutti gli altri porti mano mano che venivano liberati. Il mas-
              simo contributo allo sforzo bellico alleato fu  senza dubbio fornito dall' ar-
              senale  di  Taranto  che  per  dimensioni  delle  infrastrutture  portuali,  la
              presenza  di  numerose ed efficienti  officine  e del  cantiere  navale  Franco
              Tosi,  per i limitati  danni  riportati  nel  corso  dei  b~mbardamenti anglo-
              americani e per l'entità delle difese, offriva le più ampie possibilità tecni-
              co/logistiche  e le  migliori  condizioni  di  sicurezza.  In  questo  periodo gli
              arsenali di Taranto e Brindisi effettuarono lavori di riparazione e manu-
              tenzione a  627 unità combattenti, a  1258 navi ausiliarie alleate e a  139
              unità mercantili italiane utilizzate dagli Alleati.  Nello stesso periodo, du-
              rante l'esecuzione dei lavori, 822 navi furono immesse nei bacini di care-
              naggw.

                   Tra le varie attività della Marina nel periodo sia della Cobelligeranza
              che dopo la  fine  del conflitto, vi  è da evidenziare l'organizzazione del la-
              voro portuale a favore degli Alleati. Già dall'8 settembre la Marina aveva
              provveduto ad organizzare,  su  richiesta anglo-americana, gruppi di  per-
              sonale militare per il carico e lo scarico di piroscafi alleati adibiti ai rifor-
              nimenti  ed  allo  sgombro  delle  truppe  che  sbarcavano  in  Italia.
                   Il traffico di queste navi,  in seguito al crescente numero di combat-
              tenti affluiti  in Italia ed alla  necessità di rifornire di alcuni generi di pri-
              ma necessità, sia le forze armate italiane, sia la popolazione civile, divenne
              così intenso che la Marina chiese l'aiuto dell'Esercito, specialmente nei porti
              pugliesi, dove si concentrò la maggior parte dei rifornimenti. Il personale
              della Marina impiegato in questa specifica attività arrivò nel 1945 a circa
              5000  uomini.
                   Una  menzione  particolare  meritano  i  mezzi  messi  a  disposizione
              degli Alleati per l'addestramento delle loro unità navali  ed aeree.  Navi e








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