Page 447 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'AERONAUTICA ITALIANA  ALL'INDOMANI  DELLA  LIBERAZIONE          439

                    In quella critica situazione morale e materiale, l'esempio, la capacità
               dei comandanti di stormo, di gruppo e di squadriglia e lo spirito di corpo
               di tutto il personale ebbero un'importanza determinante per mantenere
               uniti  i  propri reparti.

                    Per capire quella decisione, bisognerebbe conoscere che cos'era, e che
               cosa  è  ancora  oggi,  il gruppo di volo  nell'aeronautica militare  italiana.

                    Gli Alleati furono favorevolmente sorpresi dal fatto che subito dopo
               l'armistizio la Regia Aeronautica avesse immediatamente avviato di pro-
               pria iniziativa la sua attività bellica contro i Tedeschi.  La  prima ricogni-
               zione  aerea  offensiva  e  di  scorta  con  caccia  MC.202  alla  flotta  navale
               italiana, in navigazione verso Malta in leale applicazione delle clausole ar-
               mistiziali,  risaliva infatti al mattino del 9  settembre.(2) Il  10 settembre 2
               Messerschmitt l 09 tedeschi nei cieli delle Puglie vennero intercettati e messi
               in fuga da un Macchi 205 italiano. L' ll settembre 1943 avvenne il primo
               scontro aereo fra  34 bombardieri italiani, in volo  di trasferimento verso
               la Sardegna, e la caccia tedesca. Lo stesso giorno i reparti idrovolanti del-
               l'Egeo iniziarono la cooperazione a fianco degli Alleati in favore delle truppe
               italiane accerchiate dai Tedeschi in quel settore.  Dal 15  ottobre  1943 e
               fino  all'8 maggio  1945, cioè al termine della guerra in Europa, i gruppi
               dell'Unità Aerea italiana operarono ininterrottamente nel settore balcani-
               co  con azioni  sistematiche,  preordinate e  controllate dagli  Alleati.
                    Nel periodo della cobelligeranza la Regia  Aeronautica aveva  ormai
               compiuto notevoli progressi nel campo organizzativo e operativo e dimo-
               strato grande capacità e  assoluta lealtà  nei  confronti degli  Alleati.  Il  27
               febbraio  1945, però, quando la guerra volgeva al termine, l'A.F.S.C. (Air
               Force Sub Commission), che assisteva e controllava la  riorganizzazione e
               l'attività bellica nella Regia Aeronautica, con una disposizione firmata dal
               Vice Maresciallo dell'Aria Bowen-Buscarlet della R.A.F., comunicava alla
               R.A. la prevista e definitiva ristrutturazione dell'aeronautica italiana. Ri-
               strutturazione che avrebbe comportato una drastica riduzione del nume-
               ro degli uomini e dei velivoli in carico ai reparti. Ciò significava demolire
               il 60 per cento del proprio materiale di volo riducendo il numero dei veli-
               voli in carico a sole  161  unità fra  caccia, bombardamento, collegamenti,
               trasporti  e  scuole.


               (2)  Cfr.  S.  Licheri,  Il Raggruppamento  Caccia  nella Guerra di Liberazione- 8 settembre 1943
                  - 8  maggio  1945,  S.M.A.  Uff.  Storico,  Roma,  1978.








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