Page 448 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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440 SEBASTIANO LICHERI
Ciò, soprattutto, significava mortificare lo spirito degli aviatori ita-
liani e compromettere la possibilità di sopravvivenza della Regia Aero-
nautica quale forza armata a se stante.
Il Generale Mario Aimone Cat, Capo di Stato Maggiore della R.A.
e Sottosegretario di Stato per l'Aeronautica (che godeva di molta stima
presso gli Alleati, forse anche perché era riuscito in Nord Africa a litigare
col Maresciallo Rommel) di concerto col Ministro dell'Aeronautica l'On.
Gasparotto e con il Presidente del Consiglio dei Ministri l'On. Bonomi
fece ricorso alla "strategia indiretta": con una decisa e ben coordinata cam-
pagna stampa e radiofonica negli Stati Uniti riuscì a sensibilizzare l'opi-
nione pubblica americana, specie fra gli Italo-Americani, sulle operazioni
svolte dall'aeronautica italiana a fianco degli Alleati e sul contributo di
sangue versato dagli aviatori italiani per la vittoria alleata in Europa.
E così, gli Italo-Americani, che negli anni trenta avevano ritrovato
l'orgoglio delle origini italiane a seguito dei trionfi delle grandi crociere
atlantiche e dei numerosi primati mondiali conquistati dall'aeronautica
italiana, si opposero alla fine dell'Arma Azzurra "decretata" dagli Inglesi.
In un paese democratico come gli Stati Uniti, l'opinione pubblica ha sem-
pre avuto peso anche nelle decisioni politico-militari.
2. La fine della guerra in Europa
1125 aprile 1945, benché le truppe germaniche fossero state comple-
tamente estromesse dal territorio italiano e la Repubblica Sociale Italiana,
avesse cessato d'essere, la guerra in Europa continuava.
I Reparti dell'Unità Aerea della Regia Aeronautica, pertanto, conti-
nuavano le loro operazioni belliche nel territorio balcanico.
Gli ufficiali della R.A.F., di collegamento e di controllo, che avevano
avuto modo di constatare il coraggio e la lealtà dei piloti italiani confiden-
zialmente dicevano a questi di non rischiare più troppo perché la guerra
era ormai virtualmente conclusa.
La mattina del 5 maggio 1945, una formazione di Baltimore era in
volo di guerra per bombardare gli impianti ferroviari di Sisak in mano
dei Tedeschi, ma poco prima di raggiungere l'obbiettivo la formazione,
via radio, ricevette l'ordine d'interrompere la missione perché la guerra
in Europa era terminata.<3> Questa è stata l'ultima missione bellica della
(3) Cfr. G. Pesce, L 'Aeronautica italiana all'epilogo del conflitto, Roma, 1990.
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