Page 444 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               in tal modo, divenne terra di conquista tra eserciti stranieri. In quella si-
               tuazione assai oscura, senza ordini superiori, dove mancava la possibilità
               di  ricevere  una paga  e un pasto regolare al giorno, gli  aviatori  italiani,
               di tutte le specialità, abituati ad affrontare con coraggio i rischi e i perico-
               li,  in maggioranza decisero di continuare a  combattere per l'Italia.  Non
               lasciarsi distruggere i velivoli dai Tedeschi e non cederli ad essi fu il pri-
               mo  atto.  Temporeggiare sulla  consegna  dei  velivoli  agli  anglo-americani
               fu  il  secondo atto.  Rendere  efficienti  il massimo  numero di velivoli  per
               continuare a combattere fu  il terzo atto. Gli uomini della Regia Aeronau-
               tica, in tal modo, ben presto riuscirono a guadagnarsi la fiducia degli Alleati.
                    Il Ministro e Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale San-
               dalli, in seguito agli accordi con gli Alleati fu  autorizzato al recupero di
               materiale aeronautico abbandonato in Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria
               e Africa Settentrionale e così alcuni reparti della Regia Aeronautica pote-
               rono continuare ad operare dagli aeroporti di Lecce, Manduria, Leverano
               e Cagliari. Dal punto di vista organizzativo,<O  il  15  ottobre  1943 fu  co-
               stituita sull'aeroporto di Lecce l"'Unità Aerea", della  quale fecero  parte
               il Raggruppamento Caccia (4°, 5° e 51° Stormo), il Raggruppamento Bom-
               bardamento  e  Trasporto  (stormi:  Notturno,  Trasporti  e  poi  Baltimore
               formati  dai gruppi  1°, 2°, 98° e  132°) ed il Raggruppamento Idro (ini-
               zialmente formato dai gruppi  1°  e 2°  ai quali si  aggiunsero 1'82°, 1'83°,
               1'84°  e  la 287a  Squadriglia).

                    Furono  poi  ricostruiti  i  servizi  tecnici  di  stormo,  i  servizi  logistici
               e le  scuole  di volo.
                    I velivoli  in  dotazione  furono  essenzialmente:

                   per  la  caccia:  i residui velivoli nazionali MC.200, MC.202, MC.205,
                                 RE.2001 e 2002 e successivamente i P-39 "Aria-Cobra"
                                 e  "Spitfire"  forniti  dagli  Alleati;
                   per il  bombardamento e  trasporto:  i residui velivoli S.81, S.82, S. 79,
                                                     Cant. Z.l007bis, SM.84, Ca.314
                                                     e successivamente i  bombardie-
                                                     ri leggeri americani Baltimore IV
                                                     e  V;

                   per gli  idro:  i  Cant.  Z.501,  Cant.  Z.506 e  RS.l4.


               (l)  Cfr. S.  Licheri, L 'Arma aerea italiana nella seconda guerra  mondiale  10 giugno 1940 - 8
                  maggio  1945  - 3a Edizione ·  Mursia,  Milano,  1986.








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