Page 101 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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La resistenza 99
Appello di Vittorio Emanuele e del Governo dopo Caporetto
Ogni viltà è tradimento, ogni discordia
è tradimento
G iovedì 8 novembre si tenne a Peschiera la seconda riunione – la
prima si era svolta a Rapallo il 6 e il 7 dello stesso mese per
definire l’intervento anglo - francese in aiuto alle forze armate
italiane dopo la disfatta militare nell’Alto Isonzo – del Consiglio
di Guerra Interalleato alla presenza di Vittorio Emanuele. Fu una riunione
ristretta e per l’Italia parlò solo il re che confermò la sua fiducia nell’Esercito
Italiano: la linea del Piave sarebbe stata la linea di resistenza ad oltranza e da lì
sarebbe ripartita la riscossa italiana. Al termine dell’incontro Orlando preparò
una bozza di proclama che iniziava così: «Una immensa sciagura ha straziato
il mio cuore di Italiano e di Re». Vittorio Emanuele cancellò il paragrafo ini-
ziale, ma volle mantenere lo spirito dell’accorato appello del Presidente del
Consiglio ai combattenti e ai cittadini. Dopo il 24 ottobre era la prima presa
di posizione ufficiale del Capo dello Stato e del Governo sulle drammatiche
giornate di Caporetto: nessun accenno a cedimenti o disorientamenti dei mi-
litari, ma al primo posto, agghiacciante, l’immagine del nemico che invade e
calpesta il suolo della patria da cui era stato cacciato per l’indomita virtù dei
nostri padri. Poi la gravità del momento presente, la più difficile prova dal-
la proclamazione dell’unità nazionale che solo la straordinaria mobilitazione
di tutti permetterà di superare perché il nemico ancor più che sulla vittoria
militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti, sul venir meno del nostro
orgoglio di essere cittadini italiani.
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Italiani!
Il nemico, favorito da uno straordinario concorso di circostanze, ha potu-
to concentrare contro di noi tutto il suo sforzo. All’esercito austriaco, che in
trenta mesi di lotta eroica il nostro esercito aveva tante volte affrontato e tante
volte battuto, è giunto adesso l’aiuto lungamente invocato ed atteso di truppe
tedesche numerose e agguerrite. La nostra difesa ha dovuto ripiegare, ed oggi
il nemico invade e calpesta quella fiera e gloriosa terra veneta da cui lo aveva
cacciato la indomita virtù dei nostri padri e l’incrollabile diritto dell’Italia.