Page 106 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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                                                                     allo  sbarramento,  le
                                                                     armi sono prontamen-
                                                                     te  ritirate  dal  coman-
                                                                     dante dello squadrone
                                                                     mitraglieri  (Capitano
                                                                     Ticchioni),  e  piazza-
                                                                     te  sulla  strada  dietro
                                                                     una seconda barricata.
                                                                     Tutti  gli  uomini  col
                                                                     moschetto  alla  mano
                                                                     sono impegnati.
                  Lancieri di Novara                                    Al 4° squadrone di
                                                                    «Novara»  affido  nuo-
                  vamente il compito di spazzare il nemico, che si era infiltrato in una delle
                  strade del paese, e la carica, energicamente eseguita, serve ad impressionare
                  l’avversario, trattenendolo incerto, mentre permette allo squadrone mitraglieri
                  di «Genova» di disimpegnare le sue armi.
                     Contemporaneamente all’attacco dalla parte di Terrenzano, il nemico rie-
                  sce a sfondare gli sbarramenti dalla parte di Carpeneto, difesi strenuamente
                  dal I° squadrone e dallo squadrone mitraglieri dei lancieri «Novara».

                     Alle 17,30 la situazione è agli estremi. L’ accerchiamento del paese è già
                  avvenuto. Si combatte con indomito valore, sulla piazza e nelle strade, mentre
                  dalle finestre di alcune case mitragliatrici nemiche, che hanno potuto infiltrar-
                  si, mandano violentissime raffiche di fuoco, che colpiscono molti dei nostri,
                  fra i quali mortalmente il maggiore Ghittoni ed i tenenti Bianchini, Vernarecci
                  e Botta di «Genova» Cavalleria, dei quali ho ammirato l’eroico contegno.
                     In tale situazione, dopo 8 ore di continuo combattimento, e quando ogni
                  ulteriore resistenza sarebbe stata vana, do l’ordine ai reggimenti di rimontare
                  a cavallo, e di ripiegare su S. Maria di Sclaunicco, aprendosi un varco in qua-
                  lunque modo ed a qualunque costo.
                     Il ripiegamento avviene in circostanze estremamente difficili, perché taluni
                  reparti si sono trovati nell’impossibilità di uscire con i cavalli dai cortili.
                     Reparti del reggimento Novara usciti da un’altro sbocco, appena fuori dal
                  paese, sono fatti bersaglio da fuoco di mitragliatrici e di fucileria, e sono co-
                  stretti a ripiegare in direzione di Mortegliano caricando ripetutamente l’avver-
                  sario e subendo fortissime perdite.
                     Io stesso, in testa a reparti dei due reggimenti, caricando il nemico, che
                  ostruiva con mitragliatrici l’uscita del paese, raggiungevo S. Maria di Sclau-
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