Page 105 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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La resistenza                              103

                      In questa zona sono inviate alle 5,30 pattuglie del reggimento «Genova»
                    cavalleria al comando dei tenenti Bassi ed Ivancich e del reggimento lancieri
                    di «Novara» al comando del tenente D’ Afflitto, sottotenenti Morosini e Mar-
                    tinozzi ed aspiranti Bonin e Chigi.
                      I tenenti Bassi ed Ivancich segnalano subito la presenza di nuclei nemici,
                    muniti di mitragliatrici, nei pressi di Terrenzano.
                      I due reggimenti hanno intanto rinforzata la difesa del paese con tutti gli
                    appiedati disponibili, lasciando i cavalli nei cortili.
                      Verso le 11 il nemico, da Terrenzano, pronuncia un primo attacco in forze,
                    che viene respinto dalle mitragliatrici di «Genova» cavalleria.
                      Il Comandante della Iª divisione di cavalleria, alle ore 11,30, mi fa sapere
                    che da Mortegliano sta per partire un battaglione di bersaglieri (che mai non
                    giunse), e che occorre intanto che il paese sia tenuto sino all’arrivo dei rinforzi.
                                                 a
                      Anche il comandante della 7  divisione mi fa conoscere «che la resistenza
                    in Pozzuolo deve essere fatta ad oltranza e che fa affidamento sul valore e sul
                    sacrifizio della II  brigata di cavalleria».
                                   a
                      Nel frattempo attraversa Pozzuolo una colonna della brigata Bergamo (co-
                    lonnello brigadiere Balbi), che lascia, a mia richiesta, una compagnia di mitra-
                    gliatrici per rafforzare gli sbocchi, (due armi).
                      Verso le ore 12 la pressione del nemico va accentuandosi dalla parte di Ter-
                    renzano ; un nuovo attacco, fatto con numerose mitragliatrici, viene respinto
                    alla baionetta, e l’avversario scompare rapidamente cercando di dilagare in
                    direzione est-sud, dimostrando la sua intenzione di accerchiare Pozzuolo.
                      Ordino al comandante del reggimento lancieri di «Novara» di far uscire
                    uno squadrone a cavallo per caricare, e tale compito è brillantemente assolto
                    dal 4° squadrone (Capitano Sezanne), il quale mette in fuga dei nuclei avver-
                    sari, che ripiegano su Terrenzano falciati dalle nostre mitragliatrici.
                      In questa carica e nelle precedenti sortite, fatte dagli squadroni, sono sta-
                    ti presi alcuni prigionieri, che, concordemente, affermano che una brigata di
                    fanteria nemica è già arrivata a Terrenzano seguita da parecchie divisioni.
                      Alle 14 il nemico, con forze sempre più numerose, sferra un nuovo attacco.
                    Da tutte le vedette e dalle pattuglie nostre, che ripiegano su Pozzuolo, viene
                    confermato l’avvicinarsi in forza del nemico, che dilaga per la campagna pun-
                    tando su Pozzuolo, munito di numerosissime mitragliatrici che fanno fuoco
                    ininterrotto.
                      Alle 16,30 il combattimento è intensificato al massimo. Il nemico, sfondato
                    lo sbarramento, dalla parte di Terrenzano, comincia a penetrare in paese. Le
                    nostre perdite si fanno sempre più gravi.  È già stato ferito il tenente Castelnuo-
                    vo delle Lanze di «Genova», cavalleria, comandante di una sezione mitraglia-
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