Page 14 - Fondo M-9 - Serie Sicilia (Pantelleria, Lampedusa, Egadi e Calabria)
P. 14
14 Fondo M-9 • Serie Sicilia (Pantelleria, laMPeduSa, egadi e calabria • elenco di conSiStenza
e continuato a Stalingrado, sul fronte orientale, nel febbraio 1943). In que-
sto quadro generale, tra il 14 e il 23 gennaio 1943 Roosevelt, Churchill e i
Capi di Stato Maggiore congiunti si riunirono nella conferenza di Casablanca.
Nell’ambito della conferenza si formarono immediatamente due correnti dot-
trinarie: quella americana, soprattutto rappresentata dal Gen. Marshall, deside-
rosa di conservare intatte le risorse alleate per un prossimo attacco attraverso la
Manica, e quella inglese che, con inoppugnabili dati statistici, faceva rilevare
pur a malincuore che contro le prevedibili 44 divisioni tedesche in territorio
francese gli alleati avrebbero potuto a mala pena raccogliere nel Regno Unito
per il settembre 1943 soltanto 24 divisioni. In conclusione soltanto con l’at-
tacco al «molle ventre dell’Asse» sarebbe stata sfruttata pienamente l’apertura
del Mediterraneo iniziata con l’operazione Torch e sarebbero sorte maggiori
prospettive di successo per la futura invasione oltre Manica. In tale bacino
esisteva subito la possibilità di organizzare due operazioni anfibie alternative:
quella contro la Sicilia (operazione Husky) e quella contro la Sardegna (ope-
razione Brimstone). L’invasione di quest’ultima isola fu indicata come preferi-
bile dall’ufficio Piani Combinati e soprattutto dal Gen. Eisenhower e da Lord
Mountbatten, considerando che essa poteva essere realizzata tre mesi prima e
rammentando la migliore localizzazione dei suoi aeroporti per un più profìcuo
martellamento dell’Italia Settentrionale. Churchill però, appoggiato dall’Am-
miraglio americano King, insistette per uno sbarco in Sicilia, da approntare
al massimo per il mese di luglio e possibilmente per giugno, considerando la
conquista di tale isola più importante per il controllo dell’intero Mediterraneo,
di più elevata pubblicizzazione di fronte ai russi e di più vasta portata psicolo-
gica sul già ridotto morale del popolo italiano. Infine la sua maggiore vicinanza
alle sponde africane ed a Malta avrebbe consentito un più massiccio appoggio
aereo allo sbarco. Il 18 gennaio 1943 l’invasione della Sicilia venne accettata
dai partecipanti alla conferenza di Casablanca e fissata poi per la fase di luna
favorevole del 25 luglio o del 22 agosto. Tra il 29 maggio e il 3 giugno si tenne
quindi ad Algeri, nella villa del Gen. Eisenhower, una riunione alla presenza
di Churchill, dei Generali Marshall, Alexander, Alan Brooke, Ismay, Bedell
Smith, del Maresciallo dell’Aria Tedder e dell’Ammiraglio Cunningham; ad
Algeri fu raggiunto tra gli anglo-americani il seguente accordo: se la conquista
della Sicilia fosse stata condotta a compimento a metà agosto, come in effetti
accadde, sarebbe stato effettuato almeno uno sbarco in Calabria, considerato
a sua volta parte integrante dell’operazione Husky. Nel frattempo occorreva
anche predisporre un adeguato piano d’azione nel caso che già durante la cam-
pagna della Sicilia, come previde esattamente il Gen. Alan Brooke, si fosse
verificato un crollo dell’Italia a la sua uscita dal conflitto.
Dopo il flusso delle notizie sul basso morale italiano ed in particolare si-
ciliano pervenute a Londra tra il 1940 e il 1942, all’epoca cioè dei progetti