Page 19 - Fondo M-9 - Serie Sicilia (Pantelleria, Lampedusa, Egadi e Calabria)
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IntroduzIone - nota storIca                  19


              consegue che, salvo che in alcuni punti, le navi nemiche più modeste avreb-
              bero potuto piazzarsi a pochi Km dalla costa e cannoneggiarla senza essere
              affatto molestate dall’artiglieria italiana. In tali condizioni le unità costiere
              avrebbero potuto assolvere i soli compiti di osservazione e di allarme e non
              di contrasto come invece era previsto dalla pianificazione difensiva. Le difese
              dei porti e delle piazze marittime erano invece soddisfacenti poiché si avvale-
              vano di artigliere a lunga gittata (btr. da 305 mm.) e costituivano dei punti forti
              nello schieramento. Meno buone le difese fisse degli aeroporti in funzione
              antiaviosbarco poiché costituite prevalentemente per ogni base aerea da 2 cp.
              rinforzate con mortai e da 2 btr. da 149/12.
                 Le forze mobili italiane erano composte da 4 divisioni di fanteria (Aosta,
              Assietta, Napoli , Livorno); da gruppi mobili destinati a rinforzare la difesa
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              degli aeroporti; gruppi tattici, destinati a concorrere alla difesa costiera. Le
              prime 3 divisioni erano di fanteria ordinaria, cioè appiedata, e con l’artiglieria
              e carreggio a trazione animale, mentre la divisione “Livorno”, aveva qualche
              caratteristica di unità moderna: art., genio e i servizi erano motorizzati, aveva
              1 btg. smv. da 47/32 c/c e un btg. guastatori, disponeva soprattutto di autocarri
              in proprio per autotrasportare 4 dei suoi 6 btg. di fanteria.
                 Di fatto quindi le carenze rispetto alle corrispondenti unità americane e
              inglesi erano abissali:
                 personale: 13-14.000 contro i 16-17.000 delle D. alleate;
                   artiglieria: 48 pezzi di gittata e calibro inferiore ai 72 pezzi delle D.
                   britanniche ed ai 100 delle D. americane;

                   armi c/c: 36 pezzi, non tutti idonei a perforare le corazze dei carri nemi-
                   ci, contro i 350 pezzi c/c delle unità nemiche;
                   carri: le D. alleate erano rinforzate da 50/100 carri delle D. cor.;
                   mezzi per l’autotrasporto: fatta eccezione per la “Livorno”, le altre di-
                   visioni erano tutte appiedate in opposto a quelle alleate che disponeva-
                   no di ben 1.000 automezzi ciascuno. Con alcuni reparti effettivamente
                   mobili, 2 btg. carri leggeri, 2 btg. smv. da 47 mm., il 10° Rgpt. smv. da
                   90/53 (unica unità moderna) ed alcune btr. tratte dalle divisioni, furono
                   costituiti i “gruppi mobili” e “gruppi tattici“ che avevano il compito di
                   contrattaccare sulle spiagge e di accorrere in difesa degli aeroporti.


              2   La 54  Divisione di Fanteria, comandata dal generale di Divisione Giulio Cesare Gotti Porci-
                      a
                  nari, era così composta: 75° e 76° rgt. fanteria “Napoli”, 173  Legione CC. NN., dal 1941, (169°
                                                            a
                  btg. CC. NN. “Siracusa”, 173° btg. CC. NN. “Salso”, 174  Cp. mitraglieri), 54° Rgt. artiglieria  (3
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                  gruppi artiglieria ed 1 art. c/a da 20 mm.), 54° btg. mitraglieri, 54° btg mortai da 81 mm., 54^
                  Cp. cannoni controcarro da 47/32, 54° btg. Genio (54^ Cp. mista telegrafisti/marconisti, 7^
                  Cp. Genio, 21^ Cp. minatori), 1 Sez. Sanità (207° e 851° Ospedale da campo), 563^ Sez. Sussi-
                  stenza, 54^ e 729^ Autosezione, 108^ Autosezione leggera.
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