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Per le unità tedesche in Sicilia era dislocata la 15^ divisione granatieri
corazzata, ben armata ed equipaggiata, dotata di notevole capacità operativa
anche contro le divisioni anglo-americane. Durante la sua permanenza aveva
organizzato un’accurata ricognizione lungo la costa orientale, accentrando i
suoi 3 rgt., ognuno su 3 btg., nella parte orientale dell’isola e distaccando in
quella occidentale aliquote di forze per assicurare l’indispensabile protezione
del fianco ovest. Alcuni giorni prima dello sbarco, temendo uno sbarco anche
ad ovest dell’isola, la 15^ divisione fu trasferita nella parte occidentale per
lasciare il posto alla divisione “Hermann Goering” in via di costituzione e che
in quanto tale aveva alcune deficienze in organici e dotazioni.
Per le forze aereo navali la superiorità alleata era schiacciante. Di fronte a
circa 4.000 aerei alleati, l’aviazione italo tedesca disponeva in tutto il Medi-
terraneo di circa 300 aerei italiani e 600 tedeschi. Assoluta era anche la supe-
riorità navale: mentre le forze alleate potevano appoggiare gli sbarchi con le
artiglierie, nessuna forza navale dell’Asse poteva contrastarle. In complesso,
in tutta l’isola, le forze italo tedesche ammontavano a circa 200.000 uomini.
Gli alleati, durante la fase iniziale dello sbarco ne usarono 160.000, ma mentre
l’attaccante aveva facoltà di scegliere il punto di applicazione del massimo
a
sforzo, la 6 armata italiana doveva fronteggiare un eventuale sbarco su tutti
i 1.400 Km. di coste, quindi necessariamente la difesa avrebbe affrontato il
nemico sempre in inferiorità numerica.
a
La reazione difensiva. Nel settore della 7 Armata americana le truppe destina-
te a sbarcare nella fase d’assalto erano ripartire in tre task forces:
forza Joss, concentrata principalmente a Biserta; doveva sbarcare a Licata;
forza Dime, concentrata principalmente ad Algeri; doveva sbarcare a Gela;
forza Cent, concentrata principalemente a Orano; doveva sbarcare a Sco-
glitti.
I convogli salparono il 9 luglio dai porti africani e lo sbarco ebbe inizio
alle ore 2:45 del 10 luglio. La forza Joss (3^ divisione americana) prese terra
presso Licata; la superiorità alleata sommerse le postazioni avanzate della di-
fesa e travolse la reazione dei rincalzi. L’intensa azione di fuoco aeronavale
rallentò il movimento delle riserve. Le forze d’assalto nemiche presero 3.000
prigionieri ed alle ore 12:00 conquistaronono Licata. Lo stato del mare impedì
lo sbarco degli automezzi; il c.do del XII C. d’A. italiano, sopreso di vedere
sbarcare il nemico a Licata, improvvisava un’azione di contrasto sulla direzio-
ne di invasione riuscendo ad arrestare l’avanzata a Campobello e Camastra.
Purtroppo la mancanza di automezzi obbligava a male impiegare le unità, per
cui l’avversario ebbe tempo di consolidarsi e ricevere rinforzi e rifornimenti.
A Gela sbarcò la 1^ divisone “Ranger” il cui obiettivo principale era l’ae-