Page 25 - Fondo M-9 - Serie Sicilia (Pantelleria, Lampedusa, Egadi e Calabria)
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IntroduzIone - nota storIca                  25


              lungo la direttrice di Trama, agevolata da una schiacciante superiorità terrestre
              e dal dominio assoluto del cielo e del mare. Le unità italiane e tedesche conti-
              nuarono a contrastare l’avanzata ed a ripiegare, essendo ormai stata decisa la
              rinuncia a difendere ad oltranza la Sicilia e stabilito il passaggio ad una ma-
                                                                                   15
              novra in ritirata fino alla zona di Messina, da dove imbarcare il recuperabile .
              Il 9 agosto, dunque, lo Stato Maggiore dell’Esercito dispose che il Comando
               a
              6  Armata si portasse in Calabria ed estendesse la sua azione di comando sino
              alla strozzatura in corrispondenza del golfo di S. Eufemia. A dispetto della so-
              verchiante superiorità di forze alleate, il movimento retrogrado del XIV corpo
              tedesco su posizioni successive riuscì non soltanto a svolgersi regolarmente,
              ma a consentire il recupero dalla Sicilia, fra il 3 ed il 16 agosto, di 62.000 ita-
              liani con una cinquantina di pezzi da campagna e controcarri e 300 automezzi.
              Lo sgombero delle truppe tedesche (operazione Lehrgang), iniziato la notte sul
              12, ebbe termine all’alba del 17 agosto. Esso fu una operazione sistematica,
              ordinata e riuscita al di là delle più ottimistiche previsioni, oltre che portata a
              termine entro i tempi prestabiliti. Si trattò di 40.000 uomini con 10.000 auto-
              mezzi, 17 carri, 94 pezzi di artiglieria e 18.000 tonnellate di materiale bellico,
              nonché di quasi tutti i traghetti e mezzi da sbarco. Guzzoni volle manifestare
              al gen. Hube il suo riconoscimento per l’alta capacità operativa messa in luce
              dalle unità germaniche, ed altresì la sua gratitudine per il generoso concorso
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              dato all’evacuazione dei reparti italiani . Tale successo difensivo fu possibile
              sia grazie alla mancanza di un piano di interdizione da parte degli Alleati a cui
              mancò l’audacia per tentare, in concomitanza dello sbarco in Sicilia, uno sbar-
              co anche in Calabria al fine di tagliare la via della ritirata alle truppe dell’Asse,
              sia anche alla maestria delle forze italo-tedesche nello sfruttamento degli osta-
              coli e del terreno che bloccarono, nonostante la grave inferiorità numerica e di
              equipaggiamenti, l’avanzata alleata in numerose occasioni.

              Le operazioni di aviosbarco. Durante la campagna di Sicilia ebbero luogo
              diverse operazioni di aviosbarco coordinate con l’azione delle forze terrestri;
              le prime furono condotte nella notte del 10 luglio ed avevano lo scopo di
              agevolare la presa di terra ed il successivo ampliamento delle teste di sbarco.
                         a
              Il c.te dell’8  Armata decise di conquistare preventivamente il Ponte Grande
              sull’Anapo, che costituiva la via di accesso da sud per Siracusa, affidando il
              compito a forze pari a circa 3 btg. trasportati su alianti, che dovevano essere
              sganciati alla foce del fiume stesso. Il c.te della 7  Armata aveva, invece, de-
                                                           a
              ciso di impiegare un rgt. paracadutisti dell’82^ divisione aviotrasportata per
              occupare preventivamente alcune posizioni sulle alture attorno a Gela allo


              15  Ibidem
              16  M. MonTanari, op. cit., p. 836.
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