Page 107 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
P. 107
ANNI VENTI 107
188
elmetto metallico. Del resto proprio nel nuovo Regolamento sull’uniforme promulgato il 20
luglio 1931, a tutti gli effetti l’elmetto trovava la sua naturale collocazione. Esso confermò le
caratteristiche fino ad allora introdotte sul modello 16, dedicando particolare cura alla descri-
zione del portapiumetto da bersagliere, del pennacchio bianco per ufficiali comandanti e dei
fregi d’arma, di specialità e di corpo. Nessun cenno – come per il passato – venne rivolto alla
penna per truppe da montagna, che se applicata, venne apposta in modo autonomo ancora fino
al 1940.
È interessante riportare la descrizione, fatta nel 1931, specifica dell’elmetto metallico, raffi-
gurato anche in un’essenziale illustrazione:
«Elmetto (fig. 22). E’ di acciaio verniciato grigio verde ed è costituito da una calotta, da una
visiera e da un coprinuca. Alla calotta è fissata una cresta che partendo dalla parte posteriore,
poco al di sopra del coprinuca, va a terminare sul davanti a circa cm. 9 dalla visiera. Fra la cresta
e la visiera è applicato il fregio d’arma, corpo o specialità in metallo argentato o dorato (v. ta-
bella 1). Internamente ha una fodera di pelle con alluda di marocchino, fissata ad appositi ganci,
ed è munito di sottogola di cuoio con fibbia, fissato a due campanelle poste sotto l’attaccatura
della visiera con coprinuca. Il piumetto da bersagliere (fig. 10) si fissa all’elmetto mediante un
apposito dispositivo, il quale consta: a) di un astuccio di cuoio nero, di forma tronco-conica,
munito di un bottone di ottone, fissato all’astuccio con rosetta e ribaditura, provvisto di due
doppi tagli per il passaggio dei gambi delle spille doppie di unione. Nell’astuccio si alloga il
gambo del piumetto, il quale viene fissato investendo il bottone dell’astuccio nell’asola della
linguetta in pelle del piumetto. b) di due spille doppie di unione in ottone, con testa circolare
piatta e gambi a sezione rettangolare, aventi l’ufficio di fissare l’astuccio all’elmetto passando
per i fori appositi dell’astuccio e per due fori rettangolari praticati nell’elmetto, nella mezzeria
della sua calotta destra, all’altezza di 1 centimetro circa dal raccordo della calotta alla falda. I
due gambi divaricati di ciascuno spillo si ripiegano contro le pareti della calotta dell’elmetto.
Per il pennacchio bianco d’airone dei comandanti di corpo e degli ufficiali generali v. n. 215».
L’elmetto secondo il Regolamento del 1931
188 A. Viotti, Uniformi e distintivi dell’Esercito italiano nella Seconda guerra mondiale, op. cit., p. 205.

