Page 237 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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SECONDA GUERRA MONDIALE                                     237


               possibile abbinamento con il giaccone policromo da lancio, fu un accessorio molto diffuso tra i
               fanti dell’aria, di sicuro proporzionalmente rispetto a quanto utilizzato con il classico modello
               33, per le truppe operanti esclusivamente a terra.
                      Uno dei principali problemi, come emergerà nei paragrafi successivi fu la costante pe-
               nuria di tempestivi rifornimenti. Sin dalla sperimentazione, presso la Scuola di specialità a Tar-
               quinia, ma anche presso i reparti finali molti materiali in dotazione scontavano il peso dell’im-
               provvisazione, contribuendo alla delusione dei volontari e alla preoccupazione del personale
               istruttore. Il tenente colonnello del genio Alberto Bettica, animatore della Scuola, avrebbe de-
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               finito l’equipaggiamento nel suo insieme come «grossolano, superficiale e primitivo».  Era
               impensabile fornire i modelli 33 – come proposero alcuni uffici del ministero della Guerra –
               contando sul fatto che fossero solo esercitazioni, in attesa che il quantitativo richiesto arrivasse
               al momento dell’impiego operativo.

                  Per ironia della sorte – di massima – gli addestratissimi paracadutisti della Folgore, della
               Nembo, del 10° Arditi, dell’Amedeo d’Aosta o del San Marco non sarebbero scesi dal cielo in
               zone dall’alto potenziale strategico. Senza materiale idoneo furono invece inviati a spizzichi,
               inchiodati su inutili dune desertiche, al pari dei fanti comuni, invece malamente addestrati e
               temprati solo dalle grandi privazioni, che la guerra poteva offrire in tali condizioni. Si era
               arrivati, dopo lunghe sperimentazioni, a un elmetto dall’alto valore balistico e aerodinamico;
               venne usato quasi sempre invece come semplice copricapo metallico da trincea. Il I Battaglio-
               ne carabinieri paracadutisti venne completamente annientato durante la prima controffensiva
               britannica, nell’inverno 1941-42. Non migliore sorte avrebbero avuto gli altri ardimentosi e
               accaniti reparti di tutte le Forze Armate da El Alamein alla Tunisia.

























                                   Il modello 42 da paracadutista
                                         (collezione dell’Autore)














               362 M. Di Giovanni, op. cit., p. 77.
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