Page 71 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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PRIMA GUERRA MONDIALE                                      71

























                                   Elmetto modello 16 da generale di brigata (collezione Vitetti)

               gne regolamentari. Soprattutto gli ufficiali, oltre all’apposizione laterale delle insegne di grado
                                                                                125
               come nel cappello alpino con altrettante “V” fini e larghe rovesciate  o la proposta bocciata di
               portare un distintivo di grado uguale a quello applicato sulla manica,  si distinsero per pittore-
                                                                                 126
               schi fregi, talvolta anche policromi o addirittura in rilievo con il fissaggio di simboli metallici.
               Ci è pervenuta testimonianza per esempio dell’uso presso i generali dell’apposizione dell’aqui-
               la metallica in rilievo o dell’insolito caso da parte del comandante supremo Cadorna: due stelle
                                                                                 127
               frontali, indicanti alla maniera francese il grado di tenente generale.  E’ noto il disappunto e
               il senso di frustrazione del Comandante Supremo per la mancata promozione a generalissimo,
               dovendo rimanere con il grado di tenente generale quasi come primus inter pares degli altri
               comandanti di grande unità. Tuttavia si può ribadire il rarissimo uso che Cadorna fece del co-
               pricapo metallico, potendo supporre che quello con le stelle francesi fosse il citato dono, offerto
               dal ministero della Guerra, ricevuto nel gennaio del 1916, forse mai neppure indossato al fronte.























                          Elmetto modello 16 dei primi quattro reggimenti di cavalleria (collezione Vitetti)


               125 Viotti dubita che l’uso dei gradi all’alpina fosse prassi in prima linea, durante i mesi del conflitto, per evidenti
                   ragioni di camuffamento delle insegne da ufficiale. Ritiene piuttosto l’adozione risalente alla fine della guerra,
                   tra le truppe d’occupazione nei territori dell’ex Impero austro-ungarico. Tuttavia alcune fotografie, relative al
                   Reggimento Marina andrebbero a confermare l’uso di questa apposizione di grado quanto meno dal 1917.
               126 AUSSME, F1, b. 243, f. 3, promemoria 14566 per l’ufficio segreteria del Comando Supremo del 5/5/1918.
               127 E. Bossi-Nogueira, L’elmetto Italiano 1915-1971, op. cit., p. 11. L’elmetto di Cadorna con gradi alla francese
                   sarebbe custodito presso il Museo di storia contemporanea di Milano, attualmente chiuso.
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