Page 69 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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PRIMA GUERRA MONDIALE 69
Truppe d’assalto dei bersaglieri
nale disco bianco caricato del proprio simbolo scarlatto, mentre sovente l’elmetto per ragioni di
riconoscibilità venne addirittura tinto di colore grigio-bianco. 118
Discorso diverso valeva a proposito dei militari d’assalto. Questi ebbero una certa libertà
uniformologica, dovuta alla propria particolare condizione di volontari, facenti parte di promi-
scui battaglioni. Innanzitutto, nonostante alcune riserve emerse durante la guerra per ragioni
di visibilità al nemico, i bersaglieri mantennero il pennacchio all’elmetto. Si partì poi il 21
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settembre 1917, nell’intento «di creare una qualche uniformità tra i riparti di assalto delle varie
armi e di lasciare, contemporaneamente, l’elasticità necessaria a far fronte alle esigenze impo-
ste a detti riparti dalle condizioni specifiche del loro impiego». Venne pertanto prescritto sull’el-
metto il «fregio dell’arma di provenienza e col numero distintivo del riparto d’assalto, al posto
del numero distintivo del reggimento». Probabilmente tale metodo risultò assai complicato,
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visto che – a titolo teorico – non tutti i fregi originali di corpo o specialità avevano abbastanza
spazio per tale eventualità. Dieci mesi dopo venne infatti precisato: «Elmetto con numero in
carattere romano del reparto e corona reale sovrapposta». Era quindi sparito il fregio d’arma o
specialità di provenienza, confermato pure da diverse fotografie che ritraggono gli arditi con il
berretto di panno.
118 A. Brambilla, Armati di bende. La Croce Rossa Italiane nella Grande guerra, in «Uniformi & Armi», n. 205,
luglio/agosto 2013, pp. 13.
119 AUSSME, F2, b. 198, f. uniforme per il Corpo d’Armata d’Assalto, foglio 2046-ord mob del 10/7/1919.
120 Ivi, b. 243, f.3, circolare 117050 di Porro del 21/9/1917.

