Page 93 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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ANNI VENTI 93
Due esemplari custoditi presso il Museo storico della Guardia di Finanza: un modello 15
in argento lucido, premio vinto in occasione del terzo primato nella corsa “Scudo Nelli”,
e un modello 16 con fregio artigianale in metallo dorato del Corpo.
11° Gli oggetti di nuova adozione andranno in uso per gli ufficiali quando la truppa potrà
averli in regolare distribuzione (cordelline, elmetto alleggerito, mostrine tipo unico)
[…]
N.B. – Dovrà evitarsi la distribuzione di oggetti di nuovo modello prima che siano esauriti
quelli ora in adozione esistenti nei magazzini».
Importante soffermarsi sul concetto di elmetto tipo di guerra alleggerito, che la citata circo-
lare introduceva anche per la truppa, dello stesso modello degli ufficiali. L’esigenza di avere un
copricapo più pratico partiva proprio dalla necessità, durante le parate, di non dover sottostare
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a un oggetto pesante e assorbente il calore del sole. Tra l’altro per la truppa veniva disposto
molto di più: divenendo parte integrante ed esclusiva dell’uniforme ordinaria, l’elmetto era
d’obbligo non solo nelle istruzioni, nelle esercitazioni e nei servizi armati, ma anche nella libera
uscita!
Tuttavia i relativi effetti di questo provvedimento omnibus furono di massima sospesi dalla
successiva circolare n. 695 del 3 dicembre 1920, che auspicava più riflessione su una rivolu-
zione così epocale in fatto di uniformi e corredo militare. In realtà alcune disposizioni della
circolare 614 vennero comunque attuate per la truppa, visto che la circolare 695 si rivolgeva
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in particolare agli ufficiali. Tutto il resto venne cassato, compreso il rischio di vedere per le
strade cittadine la truppa con l’elmetto in testa in libera uscita. Nacque tuttavia qui l’elmetto
da parata, il cosiddetto alleggerito. Vedremo di seguito lo sviluppo ufficioso di tale particolare
variante.
Un autorevole luogo dove questi argomenti emersero e dove si affrontò anche la sopravvi-
venza dell’elmetto metallico fu il Consiglio dell’Esercito, consesso composto dai più autorevoli
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generali, artefici della Vittoria. A margine della discussione di argomenti ben più importanti,
157 Bossi-Nogueira nel volume del 1991, ignaro della documentazione archivistica che avrebbe citato Viotti nel
2010, chiama in più riprese l’elmetto alleggerito modello 1915/20, traendo spunto dalle informazioni riportate
da Dino Panzera e interpretando in tal senso il successivo Regolamento sull’uniforme del 1931.
158 A. Viotti, Uniformi e distintivi dell’Esercito italiano fra le due guerre 1918-1935, op. cit., tomo I, p. 100.
159 Ibidem, pp. 149-151.

