Page 222 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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222                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


               Alcuni soldati di sanità erano armati con un’arma particolare, la “sciabola
            a sega” adottata nel 1877 simile alla vecchia sciabola a sega mod. 1845 in
            dotazione a sergenti e caporali falegnami di fanteria dell’Armata Sarda, ma di
            ridotte dimensioni.
               L’arma, lunga 67 centimetri senza fodero e pesante 620 grammi, era dotata
            di lama in acciaio temperato, lunga circa 52 centimetri e larga 33 millimetri al
            tallone, dritta ed a sezione triangolare, piatta senza taglio, terminante a punta
            sull’asse e con la parte anteriore a sega con circa settanta denti alternati tra loro,
            uno più lungo ed uno più corto; il fornimento comprendeva l’impugnatura in
            legno verniciato di marrone scuro e rinforzata da una bandella in ottone e la
            crociera dritta in ottone con le estremità foggiate a forma di ghianda.
               Il fodero era costituito da due parti distinte, un falso fodero in legno con una
            scanalatura in ferro detta “riparo” che serviva a proteggere i denti della sega,
            ed il vero e proprio fodero in cuoio verniciato di nero che lo ricopriva, dotato di
            cappa munita di gancio ricurvo e puntale in ottone.
               Mentre i caporali ed i soldati in servizio nella Batteria d’Artiglieria prima e
            nella Sezione da montagna poi erano armati di moschetto mod. 1891 T.S. con
            sciabola-baionetta ed equipaggiati con il cinturino in bufalo ingiallito ed una gi-
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            berna mod. 1891,   i sottufficiali avevano in dotazione la sciabola d’artiglieria
            mod. 1888, il cinturino da cavalleria mod. 1873 e la bandoliera con giberna da
            sottufficiale d’artiglieria.

               La sciabola d’artiglieria mod. 1888 adottata il 31 gennaio 1888 in sostitu-
            zione della vecchia sciabola mod. 1833, lunga in tutto senza fodero un metro e
            pesante 930 grammi, era dotata di lama in acciaio leggermente curva, lunga 85
            centimetri e larga 28 millimetri e mezzo al tallone, ad un solo taglio e a sezione
            circolare; il fornimento era in lamiera d’acciaio con la guardia a tre else separa-
            te da due intagli mentre l’impugnatura era in legno naturale di pero o di melo.
               Il fodero era in lamiera d’acciaio, lungo 86 centimetri e pesante 590 grammi,
            dotato di una sola fascetta con campanella in ferro e di cresta in acciaio.
               Sia il cinturino – che era del modello da cavalleria con un solo pendaglio –
            che la bandoliera erano in pelle di bufalo ingiallita; la bandoliera era dotata di
            fibbia ovale, passante e puntale d’ottone così come d’ottone era il fregio ante-
            riore costituito da una granata riunita mediante una doppia catenalla a maglie
            tonde ai due cannoni in croce sottostanti.
               La giberna da sottufficiali era simile a quella della cavalleria, in cuoio anne-
            rito e di forma rettangolare, con i fianchi ricoperti di lastra d’ottone a cui erano


            144  Ricordiamo che il personale d’Artiglieria inviato in Cina apparteneva alla specialità
                “da fortezza” e tale rimase anche dopo che la batteria fu ceduta alla R. marina e sosti-
                tuita dalla “Sezione di Artiglieria da montagna” .
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