Page 27 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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La struttura organica e La Logistica dei reparti                         27

              Felizzano e Calvino.
                 A fianco del battaglioni operò anche la ricostituita compagnia marinai della
              R.N. “Calabria” comandata dal tenente di vascello Sirianni e la piccola unità
              della R.N. “Elba” comandata dal tenente di vascello Paolini e dal sottotenente
              di vascello Olivieri che come detto era in città dai primi di giugno ed aveva
              preso parte agli scontri a difesa del Pei-Tang.
                 Il battaglione con le altre due unità, ebbe l’incarico di presidiare, insieme
              con i giapponesi, la porta nord ad ovest della città tartara, numerosi posti di
              guardia dislocati lungo il perimetro del quartiere italiano, alcuni distaccamenti
              – soprattutto pagode e serre – situati all’interno della città imperiale ed infine
              la rappresentanza italiana nel quartiere delle Legazioni, a sud-ovest della città
              imperiale. Oltre ai reparti citati la R. Marina impiegò altri distaccamenti che
              vennero sbarcati nel settembre del 1900 e furono inviati a Tientsin - 20 uomini
              della R.N. “Calabria” comandati dal sottotenente di vascello Camillo Premo-
              li - a Yang-tsun - 10 uomini comandati dal sottotenente di vascello Marcello
              Arlotta- e a Tung-chao - 30 uomini al comando del tenente di vascello Pietro
              Civalleri.
                 Terminate le ostilità la squadra navale dell’ammiraglio Candiani rimase in
              Cina fino alla fine del 1901 – la prima unità a rientrare fu il “Calabria”, segui-
              to poi dal “Vettor Pisani”, dal “Fieramosca” e dall’”Elba” - mentre i reparti
              posti sotto il suo comando presidiavano la capitale e varie località cinesi – due
              compagnie del Battaglione Marinai ed una sezione di artiglieria da sbarco a Pe-
              chino, una compagnia marinai, circa 60 uomini, distaccata a Shan-hai-kwan, un
              distaccamento di marinai, circa 52 uomini, a Tongku e Taku, un distaccamento
              di marinai a Tientsin per il controllo del fiume - per tutelare la pace nel paese
              ed affermare la presenza italiana sia nei confronti della popolazione che delle
              altre potenze.
                 Il trattato di pace firmato nel settembre del 1901 garantì ad ognuna delle
              nazioni l’extraterritorialità delle Legazioni, sancì il diritto da parte dei firmatari
              di mantenervi un contingente militare fisso che ne avrebbe garantito la difesa e
              riconobbe il diritto di occupare alcune località considerate strategiche per man-
              tenere libere le vie di comunicazione terrestri tra il mare e la capitale dell’Im-
              pero; in conseguenza di ciò la R. Marina, dopo la partenza dei vari scaglioni del
              Corpo di occupazione iniziata, come vedremo in seguito nel 1901 e conclusasi
              nella primavera del 1905, fornì un presidio permanente di circa 250 uomini a
              protezione della Regia Legazione di Pechino.
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