Page 201 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                201


               organismo denominato Comitato delle armi di Artiglieria e Genio. A quest’ultimo,
               che conservava le stesse caratteristiche di alto ente consultivo tecnico già attribu-
               ito ai due comitati aboliti, veniva assegnato il compito di revisionare, in ultima
               istanza e dal punto di vista tecnico, i progetti inviati dal Ministero della guerra e
               relativi alle opere di architettura militare (fortificazioni e fabbricati militari).
                  Nel 1887, sciolto il Comitato delle armi di Artiglieria e Genio, venivano co-
               stituiti, separatamente, gli ispettorati generali di Artiglieria e del Genio cui si affi-
               dava il compito di coordinare e dare uniformità all’indirizzo per l’addestramento
               tecnico dei reparti delle due armi. In seguito, nel 1895, l’Ispettorato generale del
               Genio veniva soppresso e sostituito da un ispettore alle truppe e da un ispettore
               alle direzioni, fortezze e fabbricati; cariche che permasero con il nuovo ordina-
               mento del 1897 a seguito del quale, però, si stabilì che il più elevato in grado o
               più anziano avrebbe preso il titolo e esercitato le funzioni di ispettore generale.
               Nel 1902 veniva ricostituita la carica autonoma dell’ispettore generale del Genio
               e, con legge del luglio 1910, l’ordinamento dell’Arma del genio comprendeva
               l’Ispettorato generale del genio, 2 comandi delle truppe, 5 comandi territoriali, 6
               reggimenti, 12 direzioni, vari stabilimenti e il Battaglione specialisti presso cui,
               con disposizione dell’ottobre dello stesso anno, veniva istituita la Sezione (poi
               Reparto) aviazione.
                  Nell’estate del 1914 l’Arma del genio era presieduta dall’Ispettorato generale
               del genio caratterizzato da una duplice funzione: ente consultivo tecnico del Mi-
               nistero della guerra, del Ministero della marina e del capo di Stato maggiore del
               Regio esercito nell’ambito dei lavori di difesa dello Stato, di edilizia militare e
               dell’organizzazione delle truppe del Genio militare; organo esecutivo degli ordini
               delle superiori autorità per i suddetti servizi e per il funzionamento del Corpo.
               Dal punto di vista strutturale l’Ispettorato risultava suddiviso in due reparti. Il pri-
               mo era il Reparto delle costruzioni, composto da 5 comandi del Genio (per la vi-
               gilanza sull’andamento del servizio delle direzioni e sottodirezioni territoriali del
               Genio e degli uffici delle fortificazioni), 12 direzioni del Genio militare (una per
               ogni corpo d’armata), 11 sottodirezioni dipendenti (una per ogni sede di comando
               di divisione separata dal comando del corpo d’armata), 8 uffici delle fortificazioni
               autonome (tra cui quello di Brescia e quello di Messina, funzionanti anche come
               sottodirezioni autonome), dalla Direzione dell’Officina di costruzione del Genio
               di Pavia, dalla Direzione dello Stabilimento di costruzione ed esperienze aero-
               nautiche di Roma e da enti del Genio per la Regia marina, ossia da 2 direzioni
               autonome a La Spezia e a Taranto e dall’Ufficio autonomo a Venezia. Il secondo,
               il Reparto delle truppe, era composto da 2 comandi delle truppe del Genio (uno
               a Pavia per il 1° e 2° Reggimento zappatori e per il 5° Reggimento minatori;
               uno a La Spezia per il 3° Reggimento telegrafisti, per il 4° Reggimento pontieri
               e lagunari e per il 6° Reggimento ferrovieri), 6 reggimenti del Genio con vari
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