Page 199 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                199


               delle centrali e degli impianti in caso di abbandono e al ripristino delle centrali
               abbandonate dal nemico. Gli Idrici avevano come compiti principali quelli rela-
               tivi all’impianto, al funzionamento e, eventualmente, alla distruzione di centra-
               li elettriche e quelli finalizzati alla ricerca, raccolta e utilizzazione delle acque
               mentre i Pompieri erano addetti al servizio estinzione incendi. Ai Mascheratori
               competeva lo studio dei sistemi da adottarsi nelle zone delle grandi unità per il
               mascheramento generale e particolare; la preparazione e la posa in opera del ma-
               teriale; il rifornimento dei materiali di mascheramento; la realizzazione dei lavori
               di mascheramento che non potevano essere attuati dai reparti Zappatori-minatori
               e dalle altre armi e il controllo dei mascheramenti delle altre armi.
                  Infine, al servizio di rifornimento dei materiali, mezzi e attrezzi per tutte le trup-
               pe operanti, provvedevano i magazzini del Genio d’armata articolati in specifiche
               sezioni, ciascuna delle quali comprendente un gruppo particolare di materiali.
                  Le prime unità del Genio, considerato come arma con fisionomia propria, fu-
               rono create nel secolo XVIII. In Piemonte, ad esempio, gli ingegneri militari
               passarono, nel 1726, a far parte del Corpo di artiglieria e, con decreto di Carlo
               Emanuele III del luglio 1752, costituirono il Corpo degli ingegneri di SM che, nel
               1775, diventava il Corpo reale degli ingegneri. Tale ente, che non aveva truppe
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               alle dipendenze , veniva sciolto dal giuramento di fedeltà al re di Sardegna nel
               dicembre 1798 in seguito all’occupazione francese del Piemonte. Con il ritorno
               dei francesi in Italia si costituiva, nel 1800, il Corpo degli ingegneri da cui dipen-
               devano la Compagnia zappatori e la Compagnia minatori; compagnie e Corpo
               che nell’agosto 1801 venivano inquadrati nel Genio militare francese.
                  Alla Restaurazione veniva ricostituito, all’interno dell’Armata sarda, il Corpo
               reale degli ingegneri, con al vertice il Comando generale, cui si aggiunse anche
               il Corpo degli ingegneri civili e il nuovo reparto tecnico assumeva, dal maggio
               1816, la denominazione di Corpo reale del Genio militare e civile. Il Corpo veni-
               va strutturato in Stato maggiore del Genio, suddiviso in attivo e sedentario; Corpo
               degli zappatori del Genio, composto da un Battaglione di 6 compagnie zappatori
               e una minatori; Genio civile  per il servizio dei ponti, strade e foreste e che, nel
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               1818, cessava di far parte del Corpo reale del Genio militare e civile e da allora
               acquisiva un ordinamento proprio. Ulteriore conseguenza di tale distacco fu l’e-
               liminazione dell’aggettivo «civile» dal nome del Corpo.
                  Con provvedimento di Carlo Felice, datato novembre 1823, veniva istituito
               il Consiglio del Genio militare, posto sotto la diretta dipendenza del primo se-
               gretario di Guerra e marina e composto da 3 membri, compreso il presidente da




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                   La Legione degli accampamenti, costituita nel 1775, e il Corpo dei guastatori, costituito
                  nel 1793, erano posti alle dipendenze del Quartier mastro generale dell’Armata sarda.
               154   Il Genio civile era equiparato a grado militare.
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