Page 195 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                195


               primi cannoni semoventi da 75/18 con cui venivano armati, all’inizio del 1942, 2
               gruppi assegnati alla Divisione corazzata Ariete.
                  Nel 1943 l’Arma di artiglieria risultava notevolmente accresciuta e, sui vari
               fronti e nel territorio nazionale, disponeva di 74 reggimenti da campagna, del
               Reggimento a cavallo, di 6 reggimenti da montagna, di 9 reggimenti motorizzati,
               del Reggimento controcarri, di 5 reggimenti contraerei, di 26 raggruppamenti
               di corpo d’armata, di 10 raggruppamenti d’armata oltre che di svariati gruppi e
               batterie non irreggimentati. Con l’armistizio dell’8 settembre le unità di artiglie-
               ria dislocate fuori del territorio nazionale venivano sciolte, mentre nel territorio
               metropolitano rimanevano in vita 10 reggimenti di artiglieria che, nel quadro
               della cobelligeranza con gli Alleati, venivano impiegati nella Guerra di libera-
               zione, parte al fronte come unità combattenti e parte adattati a reparti di servizi e
               utilizzati per i rifornimenti, la sorveglianza delle retrovie, la bonifica dei campi
               minati e il soccorso delle popolazioni nelle province liberate. Nell’Esercito di
               transazione, per adeguare la potenza di fuoco ai compiti assegnati alle 5 divisioni,
               ricostituite per la trasformazione dei gruppi di combattimento, venivano formati
               5 reggimenti da campagna, 5 reggimenti controcarri, 5 reggimenti contraerei leg-
               geri, un reggimento da campagna per la Brigata sicurezza interna Aosta, un grup-
               po misto per la Brigata sicurezza interna Calabria, un Reggimento da campagna
               per l’VIII Comando militare territoriale. Inoltre, si istituivano 2 gruppi da mon-
               tagna, per fornire il necessario sostegno ai 3 reggimenti alpini; 2 gruppi pesanti
               campali a Civitavecchia, con funzioni addestrative; 2 gruppi contraerei pesanti in
               funzione dello sviluppo della specialità presso la Scuola contraerea. Nel 1946 lo
               Stato maggiore dell’Esercito affidava all’Ispettorato dell’Arma di artiglieria, che
               aveva ripreso a funzionare nel febbraio del 1944, la trattazione di quanto atteneva
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               agli studi, esperienze e modifiche dei materiali .
               5. L’Arma del genio
                  Nell’Ottocento, all’Arma del genio in campagna erano affidati i lavori riguar-
               danti la fortificazione campale e permanente, l’attacco e la difesa di località mi-
               litari (ad esempio, piazzeforti e posti fortificati); la costruzione, distruzione di



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                   Per le vicende dell’Arma di artiglieria cfr. C. Montù, poi CoMitato Per la storia dell’ar-
                  tiGlieria italiana, poi f. stefani, Storia dell’Artiglieria italiana, in parte con prefazione
                  di b. Mussolini, Roma, Rivista d’Artiglieria e Genio, poi Biblioteca d’Artiglieria e Ge-
                  nio, poi Ispettorato dell’Arma di artiglieria e per la difesa NBC, 1934-1996, voll. 17; G.
                  MarCiani, Storia dell’Artiglieria italiana. Breve sintesi, Roma, Associazione nazionale
                  artiglieri, 1957; L’Arma di artiglieria, s.l., Fotolit. delle Scuole di applicazione d’arma,
                      2
                  1967 ; Arma di artiglieria, in f. dell’uoMo-r. Puletti, l’esercito italiano…cit., I/II, Ro-
                  ma, SME-Ufficio storico, 1998, pp. 75-240.
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