Page 194 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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funzionamento di altrettanti posti di avvistamento o di ascoltazione e per il loro
collegamento con il comando della batteria). Infine, la formazione di manovra per
l’addestramento e per l’impiego della batteria da 75/27 mod. CK prevedeva un
comando, pezzi e autocarreggio.
Infine, il Reparto palafrenieri era a disposizione del Comando dell’Accademia
militare di artiglieria e genio e forniva i quadrupedi agli allievi della scuola.
Nell’ottobre 1933 i reggimenti da montagna venivano portati a 4. L’anno suc-
cessivo la specialità da montagna mutava denominazione in quella di artiglieria
alpina; i reggimenti da campagna diventavano reggimenti di artiglieria di divisio-
ne di Fanteria; i reggimenti pesanti campali venivano trasformati in reggimenti
di artiglieria di corpo d’armata; i reggimenti pesanti diventavano reggimenti di
artiglieria d’armata; la specialità di artiglieria a cavallo veniva abolita e, in sua
vece, veniva istituita la nuova specialità di artiglieria di divisione celere; non
venivano più contemplati i reggimenti da costa, poi di fatto sciolti nel 1936 in
seguito al passaggio dei compiti da essi svolti alla Milizia Dacos; i centri con-
traerei venivano trasformati in reggimenti. Nell’aprile del 1935 si costituivano,
presso ogni reggimento, le batterie contraerei da 20 mm: ciò rappresentò il primo
provvedimento di decentramento della specialità.
Le esigenze relative alla campagna in Africa orientale determinarono la mo-
bilitazione di 14 unità tra reggimenti e raggruppamenti, vari gruppi e batterie
delle diverse specialità e, in sostituzione di tali unità, si costituivano 7 reggimenti
di Artiglieria di divisione di Fanteria, un reggimento e un’aliquota di gruppi di
artiglieria di corpo d’armata e 2 gruppi di artiglieria alpina. Al termine della cam-
pagna quasi tutte le unità costituite ex novo venivano sciolte.
Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, alcuni reggimenti da campagna
venivano distinti in reggimenti di tipo montagna (su gruppi carrellati e someggia-
ti) e in reggimenti di tipo normale (su gruppi ippotrainati e uno solo someggiato)
e altri reggimenti e gruppi da campagna venivano trasformati da unità ippotrai-
nate o someggiate in unità a traino meccanico. Inoltre, risultavano costituiti o in
corso di completamento 54 reggimenti per divisione di Fanteria, 2 reggimenti
motorizzati, 3 reggimenti corazzati, 5 reggimenti alpini, 3 reggimenti per divisio-
ne celere, 9 reggimenti di Guardia alla frontiera, 18 reggimenti di corpo d’armata,
5 reggimenti d’armata e 5 reggimenti contraerei.
Subito dopo l’inizio del conflitto si costituivano nuove unità e molte di quelle
esistenti trasformate e adattate alle esigenze dei diversi fronti. Incrementi e po-
tenziamenti nel campo dei materiali e nei mezzi di traino furono realizzati con la
costituzione di reggimenti motorizzati, di reggimenti per divisione di occupazio-
ne, di raggruppamenti, gruppi e batterie da posizione per la difesa costiera e per
la difesa contraerei delle truppe, dei convogli navali e delle aree sensibili del ter-
ritorio nazionale. Di particolare importanza fu, nel 1941, l’entrata in servizio dei

