Page 208 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            dovute «esperienze» con proprie ideazioni, previa approvazione della preposta
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            Commissione permanente per la radiotelegrafia nel Regno .
               Nel 1912, come già detto, si costituiva lo Stabilimento di esperienze e costruzioni
            aeronautiche e, nello stesso tempo, si formava il Battaglione aviatori, su 2 compa-
            gnie. L’anno successivo veniva introdotto un importante mutamento ordinativo nel
            settore dell’Aviazione militare: la soppressione dell’Ufficio d’ispezione dei servizi
            aeronautici e l’istituzione, in sua vece, dell’Ispettorato aeronautico. Quest’ultimo,
            con circolare interna del dicembre 1913, costituiva, in seno allo Stabilimento di
            esperienze e costruzioni aeronautiche, la Sezione artiglieria alla quale veniva af-
            fidato il compito di studiare e sperimentare l’armamento di lancio e di caduta, le
            installazioni di bordo e i sistemi di puntamento e tiri relativi, intesi a dare alle ae-
            ronavi e agli aeroplani la voluta efficienza offensiva. Allo scopo di incrementare la
            cultura professionale degli ufficiali del Battaglione specialisti autonomo del Genio
            e di diffondere gli studi scientifici e tecnici aeronautici, nell’ottobre successivo
            venivano iniziati, presso l’Istituto centrale aeronautico di Roma (Stabilimento di
            esperienze e costruzioni aeronautiche), corsi di costruzioni aeronautiche destinati a
            impartire una istruzione scientifica e tecnica relativa alle costruzioni aeronautiche,
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            all’impiego delle aeronavi e dei loro apparati e alle tecnologie affini . Sempre
            nello stesso mese iniziavano anche un corso di pilotaggio aereo per sottufficiali
            dell’Esercito , presso il Battaglione aviatori di Torino, e un corso ufficiali allievi
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            163   Le spese previste per l’Istituto venivano suddivise tra i dicasteri della Guerra e della Ma-
               rina; la sua gestione amministrativa e tecnica affidata a una commissione superiore com-
               posta dal direttore generale d’Artiglieria e armamenti del Ministero della marina (presi-
               dente), da un direttore superiore dell’Istituto, dal comandante del Battaglione specialisti
               autonomo del Genio, dal direttore del Gabinetto della Guerra, da un professore ordinario
               di fisica presso un’università o istituto superiore del Regno, dal capo sezione dei servizi
               radiotelegrafici della Marina, dal direttore del Reparto radiotelegrafico dell’Esercito e da
               un ufficiale dello stesso Reparto.
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                Ai corsi potevano essere ammessi gli ufficiali del Regio esercito in attività di servizio o in
               congedo che avessero compiuto con successo la Scuola di applicazione d’Artiglieria e del
               Genio; gli ufficiali della Regia marina (di vascello, ingegneri, macchinisti) in servizio o in
               congedo; gli ufficiali brevettati piloti di dirigibili; gli ingegneri civili, industriali, mecca-
               nici, elettrotecnici e navali; i laureati in scienze fisiche e matematiche. Inoltre, potevano
               parteciparvi tutti coloro che, pur essendo estranei a tali requisiti, dimostrassero, davanti al
               giudizio di una apposita commissione, di essere in possesso di un livello culturale tale da
               essere riconosciuti idonei. I corsi comprendevano i seguenti insegnamenti: aeronautica e
               sue tecnologie, tecnologie e costruzioni aeronautiche, motori a scoppio, meccanica gene-
               rale, materie matematiche con relative applicazioni ed esercitazioni pratiche.
            165   Il corso comprendeva un periodo di istruzione teorica da svolgersi a Torino e una seconda
               fase da trascorrere in una scuola d’aviazione. Vi potevano essere ammessi non più di 50
               sottufficiali dell’Esercito permanente, esclusi quelli che prestavano servizio nelle Colonie.
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