Page 317 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Cenni sui Criteri di gestione doCumentaria nel regio eserCito      317


               Memorie  storiche  dei  corpi,  che,  per  assicurare  la  loro  uniformità,  al  fine  di
               «facilitarne anche la revisione e l’iscrizione a matricola delle variazioni», pre-
               scrisse l’obbligo di compilare tali documenti secondo i modelli annessi alla cir-
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               colare ; e, infine, l’Istruzione per le matricole dell’esercito del 15 agosto 1875
               che  si  soffermò  sui  moduli  secondo  cui  dovevano  essere  redatte  le  memorie
               storiche dei reggimenti di Fanteria, di Cavalleria, di Artiglieria, del Genio, dei
               distretti  militari,  delle  legioni  dei  Carabinieri  reali,  delle  direzioni  di  sanità  e
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               degli stabilimenti militari di pena .
                  Sempre nello schema di classificazione del 1872-1880 la categoria «1.Perso-
               nale ufficiali e impiegati» (specialità «4.Incarichi speciali, commissioni varie,
               addetti militari, ecc.») e la categoria «3.Studi e lavori d’ufficio e di campagna»
               (specialità «1.Paesi esteri») registrano la creazione di una nuova figura all’inter-
               no dell’Esercito che avrà come conseguenza anche l’ampliamento delle fonti di
               natura informativa a disposizione della Forza armata. Si tratta dell’addetto mili-
               tare, istituito con r.d. 29 nov. 1870, n. 6090. Ufficiale di Stato maggiore distac-
               cato nelle sedi diplomatiche italiane all’estero, aveva il compito di rappresentare
               l’Esercito presso i ministeri della Guerra degli stati ospiti, di assistere i diploma-
               tici italiani nelle questioni militari e di informare il Comando del Corpo di Stato
               maggiore italiano sui principali avvenimenti militari esteri (nuove leggi militari,
               bilanci della guerra, grandi manovre, ordinamento degli eserciti, ecc.). Era nomi-
               nato dal ministro della Guerra, su proposta del capo di Stato maggiore, e la sua
               destinazione era decisa di concerto fra il Ministero degli affari esteri e quello
               della Guerra. Durante la sua missione l’addetto era posto alle dipendenze dei
               titolari delle legazioni in materia di rapporti con le autorità locali, mentre per le
               questioni disciplinari e amministrative rispondeva al comandante in 2ª del Corpo
               di Stato maggiore al quale, infatti, indirizzava la sua corrispondenza. Anche il
               primo aiutante di campo generale del re poteva corrispondere direttamente con
               l’addetto militare e dargli speciali istruzioni .
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               43   Inoltre, la circolare autorizzava il comandante del Corpo di Stato maggiore «a far ricom-
                  pilare in conformità dei modelli stessi le memorie storiche del 1871 o 1872 che da taluni
                  corpi, istituti e stabilimenti militari gli fossero già state inviate». Cfr. «Giornale militare
                  ufficiale», (1873), parte prima, n. 35.
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                  Dell’istruzione del 1875 si ebbero due successive edizioni: la prima del 6 giugno 1877, la
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               45   Sulle  memorie  storiche  si  veda  anche a.  baldo,  Le  memorie  storiche,  in  «Bollettino
                  dell’Archivio dell’Ufficio storico», I (2001), 2, pp. 165-172. Inoltre, AUSSME, L 3. Studi
                  particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Memorie storiche circolari. Circolari relative
                  alle memorie storiche 1874-1996».
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                  Il ruolo risultava atipico nel contesto della «professione militare», come emerge, ad esem-
                  pio, in relazione alle operazioni di mobilitazione che l’addetto doveva seguire per due
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