Page 315 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Cenni sui Criteri di gestione doCumentaria nel regio eserCito      315


                  I due titolari riproducono chiaramente le competenze allora attribuite all’or-
               gano  di  vertice  dell’Esercito.  Oltre  alla  gestione  del  proprio  personale,  sono
               centrali  le  attività  finalizzate  agli  studi  per  il  perfezionamento  teorico-pratico
               degli ufficiali del Corpo, alla formazione per gli ufficiali delle varie armi allo
               specifico servizio, alla produzione di carte topografiche delle zone più interes-
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               santi dal punto di vista strategico , agli studi tecnici , alla raccolta di notizie
               militari e alla ricerca, nelle fonti nazionali ed estere, di quanto potesse essere
               utile al servizio militare.
                  Non siamo in grado di effettuare una precisa comparazione tra i due esempi
               in quanto l’articolazione del primo è frutto principalmente di nostre scelte sog-
               gettive e il secondo presenta troppe lacune.
                  Possiamo però notare come vi siano rispecchiati alcuni cambiamenti di natura
               documentaria e di natura istituzionale. In merito ai primi segnaliamo la presenza,
               nel secondo schema, delle memorie storiche, presenti all’interno della specialità
               «3.Lavori  storici»  della  categoria  «3.Studi  e  lavori  d’ufficio  e  di  campagna».
               Questa tipologia documentaria era il resoconto giornaliero delle attività svolte e
               degli avvenimenti occorsi alle unità, reparti ed enti non mobilitati. La sua origine
               – che si collega all’istituzione, con circolare ministeriale del 1° dicembre 1831,
               dei «ruoli-matricola dei corpi di Fanteria dell’Esercito» – risaliva alla circolare
               ministeriale del 31 dic. 1862, n. 45, firmata dal gen. Alessandro Della Rovere,
               allora ministro della Guerra, relativa all’Istruzione sulla tenuta delle matricole
               degli ufficiali dell’Esercito, e degli impiegati dell’amministrazione militare.




               40   Accanto alla ricostituzione dell’organo di vertice dell’Armata sarda emerse, in quegli stes-
                  si anni, la necessità di procedere alla costruzione di un efficace sistema difensivo e, di con-
                  seguenza, di avere una esatta conoscenza dei punti strategici del Regno (come le frontiere)
                  e delle piazze, fortificazioni, campi trincerati e posizioni degli stati confinanti. E l’atten-
                  zione dei re sardi, in particolare Carlo Alberto, alla fortificazione permanente, considerata
                  come strumento per incrementare la capacità operativa dell’Armata sarda, è testimoniata
                  dagli studi, memorie, relazioni, ricognizioni di natura topografico-militare eseguiti da uf-
                  ficiali dello Stato maggiore sardo, poi italiano. Approfondimenti in a.G. PetaCCia, inven-
                  tario del fondo d’archivio G-26 Studi topografici, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio
                  storico», III (2003), 6, pp. 27-194.
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                  Connessi agli studi topografici erano quelli tecnici redatti da uffici e ufficiali dello Stato
                  maggiore dell’Armata sarda e poi del Regio esercito italiano. Si tratta di documentazione
                  eterogenea, manoscritta e a stampa, relativa all’organica, alla strategia, alla logistica, al-
                  la tattica, agli stati esteri, alle frontiere con la Francia, alla difesa delle frontiere. In parti-
                  colare, la serie relativa all’organica comprende progetti, proposte, memorie e studi relati-
                  vi all’ordinamento e all’organizzazione dell’Armata sarda (dal 1831), alle armi (pesanti e
                  leggere) e all’artiglieria (dal 1832). Cfr. M.t. Caradonio, Inventario del fondo G-25 Stu-
                  di tecnici. Regno di Sardegna e Regno d’Italia (1812-1920), in «Bollettino dell’Archivio
                  dell’Ufficio storico», IV (2004), 7-8, pp. 77-183.
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