Page 316 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La matricola veniva descritta come la «storia dei servizi di ciascun ufficiale
ed impiegato» e doveva contenere le indicazioni relative allo stato civile, alla
successione dei gradi ottenuti, alle cariche coperte (civili e militari), alle onorifi-
cenze ricevute, alle campagne fatte, alle ferite riportate e tutte quelle notizie «atte
a precisare i servizi resi allo Stato, ed a constatare i diritti all’avanzamento, alla
giubilazione ed altre ricompense, ed i motivi della cessazione del servizio».
In relazione alle memorie storiche, da inserire all’inizio del primo volume
della matricola, veniva stabilito che dovevano riportare, «in brevi parole e con-
cise» e a partire dalla creazione del corpo, tutti i quadri organici di formazione,
«le frazioni somministrate per concorrere a formare altri corpi, e quali», «i fatti
d’armi» a cui aveva preso parte, le menzioni onorevoli e le decorazioni che gli
erano state conferite. Dovevano essere poi annotati le date delle chiamate straor-
dinarie e i relativi congelamenti di classi (con l’indicazione della forza approssi-
mativa), i cambi di guarnigione della sede del corpo, i lasciti a favore di esso «ed
ogni altra circostanza che importa[va] d’essere ricordata»; e, infine, i nomi dei
comandanti effettivi del corpo, quelli dell’ufficiale superiore o di chi ne aveva
retto il comando sul campo di battaglia. Una volta compilate, le memorie storiche
dovevano essere spedite, in duplice copia, al Ministero della guerra che, dopo
averle esaminate e approvate, doveva, a sua volta, rinviare uno dei due esempla-
ri al consiglio d’amministrazione del corpo.
La comunanza di origini occasionò anche quella della forma sinottica asse-
gnata alla matricola e alle memorie storiche. Inoltre, a quest’ultime si riconosce-
va un carattere esclusivamente storico, dovendo figurare come una sorta di pre-
fazione ai volumi relativi alla matricola dei singoli corpi .
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Tale forma si mantenne, nella sostanza, anche dopo la circolare ministeriale
del 17 apr. 1872, n. 70, Matricole (Nota n. 2), con la quale si stabiliva che la cura
della regolamentazione delle memorie storiche e la conservazione della loro
seconda copia non spettava più all’Ufficio centrale di matricola del Ministero
della guerra (come sancito dall’istruzione del 1862) e che tali compiti venivano
attribuiti al Comando generale del Corpo di Stato maggiore dell’Esercito; pas-
saggio di competenza conservativa testimoniata, appunto, dal secondo dei titola-
ri analizzati.
Successivamente, e fino al 1880, sulle memorie storiche vennero emanate una
serie di disposizioni tra cui quelle contenute nell’Istruzione per la matricola
degli ufficiali e della truppa del 10 novembre 1872 che non apportò alcuna modi-
fica in merito alla loro «forma»; la circolare ministeriale del 3 febbraio 1873,
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Copia dell’istruzione del 1862 in AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc.
3, s.fasc. 2.

