Page 336 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Copiosa anche la presenza di voci collegate al personale e alla gestione
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amministrativo-contabile .
Così entrambi gli schemi di classificazione rispecchiano chiaramente e inte-
gralmente le attività svolte da un comando di grande unità complessa mobilitata
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e riconfermano la varietà di competenze degli organismi militari . Alcuni ele-
menti, però, sono fonte di perplessità in merito ai criteri seguiti per la loro elabo-
razione. Come, ad esempio, l’aggregazione, in alcune voci, di argomenti diversi
e di materie non omogenee: confessiamo di non aver individuato la ragione della
compresenza di «musicanti, trombettieri, tamburini» e «confidenti militari e bor-
ghesi» nella stessa pratica o quella di «armi, munizioni da guerra» e «morti,
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feriti in campo, accidentalmente e di malattia naturale, prigionieri e disertori»
nella stessa cartella . Inoltre, non siamo riusciti a dare un significato al muta-
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mento di posizione, all’interno delle due griglie, di voci che riguardano la stessa
materia. È il caso di «rapporti ed informazioni sul nemico, sui fatti d’armi e sulle
ricognizioni», di cui abbiamo evidenziato l’importanza e che, in effetti, apre il
primo titolario per poi retrocedere, nel secondo, alla posizione di undicesima
pratica, inserita, tra l’altro, nella parte che aggrega materie «militari» con quelle
«amministrative».
Terminiamo questa parte dedicata alla gestione documentaria con alcuni
esempi di strumenti per la classificazione delle carte utilizzati da comandi di
unità semplici, mobilitate durante la Prima guerra mondiale e dislocate in zona
di guerra. E lo facciamo con il supporto degli scritti di Giovanni Battista Curti
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81 Ad esempio, per il primo titolario: «8ª Pratica: ricompense, distinzioni, decorazioni»
(«C»), «9ª Pratica: declamazioni, mancanze, punizioni, consigli di guerra» («C»), «10ª
Pratica: proposte avanzamenti, promozioni, destinazioni, traslocazioni, cambi di corpo,
personale» («D») e «16ª Pratica: licenze congedi» («E»). Per il secondo: «4ª Pratica: li-
cenze, congedi temporanei e assoluti, aspettative» (sezione personale, «I») e «7ª Pratica:
ricompense, distinzioni, decorazioni» (sezione personale, «K»).
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Per il primo titolario: «11ª Pratica: personale e servizio degli uffici diversi cioè Intendenza,
Cassa, Controllo, Uditorato, Posta» («C»), «14ª Pratica: paghe, soprassoldi di indennità,
gratificazioni, spese diverse» («C») e «20ª Pratica: debiti e crediti dell’individuo all’Arma-
ta» («E»). Per il secondo: «21ª Pratica: paghe, soprassoldi, indennità, gratificazioni, spese
diverse, contabilità» (sezione militare e amministrativa, «M»).
83 Con l’introduzione, nei due titolari, del solito escamotage della voce «miscellanea» (pra-
a
a
tica 28 del primo e pratica 24 del secondo).
84 a
3 pratica, secondo titolario, sezione personale, «I».
85 3ª pratica e 5ª pratica, primo titolario, «C».
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Si tratta, quasi certamente, di Giovanni Battista Curti Pasini, originario di San Colombaro
al Lambro e notaio a Milano. Autore di numerosi testi di carattere giuridico, specie sul
notariato, pubblicò anche lavori di carattere storico dedicati, prevalentemente, alle

