Page 431 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito  431


               l’allora sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito gli inconvenienti da eliminare
               nelle pubblicazioni dell’Ufficio storico erano l’attenuazione di «certe verità, per
               non determinare eventuali urti e reazioni»; la rinuncia ad alcuni documenti per-
               ché riguardavano personaggi in vita; la mancata citazione di «alcuni fatti, perché
               si presta[va]no a svalutare o dare inesatte interpretazioni (specialmente all’este-
               ro) di particolari azioni della nostra guerra». E proponeva di compilare relazioni
               ufficiali aventi come uniche finalità quelle «di dare al pubblico le grandi linee
               degli avvenimenti e di rafforzare la nostra tradizione militare, senza determinare
               inutili e penose polemiche», riportando in un’apposita appendice, di carattere
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               riservatissimo, l’esposizione obiettiva degli avvenimenti .
                  Rare anche le opinioni sfavorevoli provenienti dall’esterno della sfera milita-
                                                                     155
               re. Tra queste ricordiamo quelle di Cesare Maria de Vecchi , e di Francesco
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               Salata  che, nel 1933, durante il XXI congresso della Società nazionale per la
               storia del Risorgimento italiano, intavolarono un vivace contraddittorio con Ana-
               cleto Bronzuoli e Guido Almagià, capi degli uffici storici dell’Esercito e della
               Marina, sull’utilità, sostenuta dai primi due, di pubblicare integralmente «i docu-
                                                                                    157
               menti storici, senza veli pietosi per nessuno e senza troppo comode omissioni» .
               Qualche dissenso riguardò la difficoltà di «fruizione» dei libri stampati dall’Uf-
               ficio storico. È il caso di Luigi Rava, il quale presentava, nel febbraio del 1913,
               un’interrogazione al Ministero della guerra, chiedendo che l’Ufficio fosse inco-
               raggiato nel suo lavoro editoriale, che gli fossero, per tale motivazione, assegna-
               ti  con  «larghezza  i  mezzi  necessari»  e  che  le  sue  pubblicazioni  «girassero  il
               mondo» e «avessero la diffusione che merita[va]no per il loro valore intrinseco
               e per gli scopi» cui tendevano .
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               154   Promemoria per S.E. il sottosegretario di Stato, 26 apr. 1935, n. 2327 di prot., a firma del
                  sottocapo di Stato maggiore gen. Alberto Pariani, in AUSSME, Archivio dell’Ufficio sto-
                  rico, b. «MS e circolari memorie», fasc. «a) Consultazione documenti Ufficio storico; b)
                  Direttive; c) Norme e circolari; d) Studi storici; e) Biblioteca militare centrale; f) Archivi».
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                   Allora in veste di presidente della Società nazionale per la storia del Risorgimento e che,
                  l’anno successivo, sarebbe stato nominato commissario straordinario per gli Archivi di
                  Stato. Sulla complessa vicenda del conte di Val Cismon come primo riferimento cfr. e.
                  santarelli, De Vecchi, Cesare Maria, in Dizionario biografico degli italiani, 39, Roma,
                  Istituto della Enciclopedia italiana, 1991, pp. 522-532.
               156   In quel momento presidente del Consiglio superiore degli Archivi e direttore del servizio
                  archivio storico e biblioteca del Ministero degli affari esteri. Sullo storico e uomo politi-
                  co istriano cfr. l. riCCardi, Francesco Salata tra storia, politica e diplomazia, Udine, Del
                  Bianco, 2001 (Civiltà del Risorgimento, 64).
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                   Il congresso di Brescia (10-13 settembre 1933-XI), in «Rassegna storica del Risorgimento»,
                  XX (1933), 4, p. 839. Inoltre, AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 276 (già 279), fasc. «XXI
                  congresso della Società nazionale di storia del Risorgimento, Brescia e Torino, 1933».
               158   Il Ministero, nella successiva seduta della Camera dei deputati, dopo aver ringraziato l’ono-
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