Page 435 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito  435


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               costituzione delle biblioteche militari di Rodi e di Addis Abeba .

               5. I rapporti con il mondo «laico»
                  All’Ufficio storico si deve riconoscere una volontà di costruire e consolidare,
               malgrado  qualche  discontinuità,  forme  di  comunicazione  e  di  apertura  con  il
               mondo «esterno». Prima di ogni cosa, con la comunità storiografica, nazionale e
               internazionale, rappresentata da enti accademici e culturali o da singoli studiosi.
               Protagonisti di questa ricerca di incontro furono alcune delle personalità di mag-
               gior spicco dell’Ufficio tra cui, solo per citarne qualcuna, Carlo Corsi, Cesare
               Cesari, Adriano Alberti e Nicolò Giacchi, militari ma anche storici; e, ancora, il
               gen. Francesco Biondi-Morra che operò sempre per «una più decisa e costruttiva
               collaborazione  tra  gli  storici  di  cose  militari,  fossero  essi  in  uniforme  o  no»,
               come ricordava, nel 1969, Alberto Maria Ghisalberti durante i lavori del primo
               convegno nazionale di storia militare. Per finire, un merito deve essere attribuito
               a quelle figure che, pur lavorando per l’Ufficio storico, mantennero la duplice
               qualità di «laicus» e «clericus» , come lo stesso Ghisalberti il quale, richiama-
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               to alle armi dal gennaio al marzo 1940, prestò servizio presso l’Ufficio, contri-
               buendo, lo abbiamo già evidenziato, alla salvaguardia degli archivi dell’Esercito
               all’indomani dell’armistizio del settembre 1943 .
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                  Tra i momenti che rafforzarono questa rete di rapporti devono essere anzitut-
               to menzionati i congressi della Società nazionale per la storia del Risorgimento
               italiano, trasformata poi in Istituto, che vedeva tra i soci promotori il Comando



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                   Per approfondire i nostri cenni sommari sulle biblioteche dell’Esercito cfr. Ministero del-
                  la Guerra, CoMando del CorPo di sM, uffiCio storiCo, Annuario ufficiale delle Forze ar-
                  mate del Regno d’Italia, anno 1938…cit., pp. 599-600; a. beatriCe, le cinquecentine ed i
                  manoscritti della Biblioteca militare presidiaria di Napoli, in «Memorie storiche militari»,
                  s. II, (1977), pp. 199-206; P.f. Guinzio-r. PertiCi, La Biblioteca di Artiglieria e Genio, in
                  «Memorie storiche militari», s. II, (1978), pp. 415-422; a. terrone, le cinquecentine della
                  Biblioteca militare centrale Roma, Stato maggiore dell’Esercito, Ufficio storico, 1990; Bi-
                  blioteca militare centrale, Roma, Stato maggiore Esercito, Ufficio storico, 1992; a. bartoC-
                  Ci, La Biblioteca militare centrale di Roma, in «Rivista di oplologia», VIII (2002), 15, pp.
                  69-74; f. CaPPellano, Biblioteche dello Stato maggiore dell’Esercito e s. orlando, Biblio-
                  teche militari di presidio, in stato MaGGiore dell’eserCito, uffiCio storiCo, Manuale delle
                  ricerche nell’Ufficio storico…cit., rispettivamente pp. 87-88 e 89-95. Inoltre, sulla Bibliote-
                  ca militare centrale cfr. anche AUSSME, a r, b. 8, fasc. 78, s.fasc. 6.
               166   Termini utilizzati da Ghisalberti per rimarcare la contrapposizione tra l’ambiente «civile»
                  e quello «militare». Cfr. Ministero della difesa, Atti del primo convegno nazionale di sto-
                  ria militare (Roma, 17-19 marzo 1969), Roma, s.e. [Ministero della difesa], 1969, pp. 17-
                  20, in part. p. 19.
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                   Sul ruolo di Ghisalberti nella storia dell’Ufficio storico cfr. ibidem; o. bovio, Alberto M.
                  Ghisalberti…cit., pp. 482-486.
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