Page 434 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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d’artiglieria, formate nel 1841 alla Venaria reale e a Genova; e, ancora, le biblio-
teche, create nel 1852, della Scuola militare di Fanteria ad Ivrea, della Scuola
militare di Pinerolo e del Corpo dei bersaglieri a Cuneo.
Nel marzo 1854 le tre biblioteche del Corpo di Stato maggiore, dell’Artiglie-
ria e del Genio venivano unificate: da tale fusione nasceva la Biblioteca delle
armi speciali presso il Regio corpo di Artiglieria che, nel luglio 1855, mutava la
sua denominazione in quella di Biblioteca militare.
Il punto di partenza della storia delle biblioteche periferiche risale al 1851
quando, per la prima volta, veniva stanziata nel bilancio militare una somma per
l’assestamento delle biblioteche di presidio, in seguito permanentemente stabili-
te, per disposizione ministeriale del maggio 1852, presso le divisioni militari di
Alessandria, Cagliari, Chambéry e Genova.
Con decreto e regolamento del novembre 1857 le biblioteche militari veniva-
no sistemate nel seguente modo: al centro la Biblioteca militare con sede a Tori-
no; a livello territoriale le biblioteche di presidio di Alessandria, Cuneo, Fene-
strelle, Genova, Ivrea, Pinerolo; e, infine, le biblioteche «speciali» dell’Artiglie-
ria a Genova e a Venaria reale. Con decreto del marzo 1862 veniva approvato il
nuovo regolamento concernente il servizio e la contabilità delle biblioteche
militari la cui presenza veniva estesa a tutte le città capoluoghi di divisone o di
sottodivisione militare e nei presidi di maggiore importanza presenti sul territorio
nazionale.
Nel novembre 1891, a seguito della fusione delle biblioteche del Ministero
della guerra, del Corpo di Stato maggiore, del presidio di Roma e dell’Ispettora-
to di sanità militare, veniva costituita la Biblioteca militare centrale.
Al solo scopo di fornire un’idea della complessità ordinativa delle biblioteche
dell’Esercito ricordiamo la situazione del 1931 che vedeva la presenza, a Roma,
di due biblioteche centrali, la Biblioteca militare centrale e la Biblioteca di Arti-
glieria e Genio, mentre sul territorio operavano le biblioteche di presidio di
Alessandria, Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Cuneo,
Firenze, Genova, Gorizia, Livorno, Messina, Milano, Napoli, Novara, Padova,
Palermo, Parma, Perugia, Piacenza, Pola, Ravenna, Torino, Trento, Trieste,
Udine e Verona. Nel luglio del 1932 veniva istituita la biblioteca di presidio di
Bolzano e l’anno successivo quella di Pola veniva trasferita a Fiume. A decorre-
re dal 1° luglio 1934 il numero delle biblioteche militari di presidio veniva ridot-
to a 15 , successivamente aumentato, tra il 1936 e il 1937, a 17 grazie alla
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Venivano infatti sciolte le biblioteche di Ancona, Asti, Bologna, Brescia, Catanzaro, Fiume,
Genova, Gorizia, Livorno, Messina, Padova, Parma, Perugia, Piacenza, Torino e Trento.

