Page 51 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Un’indagine preliminare 51
tici formata dalle «carte più importanti e recentissime», tutelata perché si voleva
«impedire al nemico di prender[ne] conoscenza», ma anche quella ritenuta di
minor rilievo che, non riguardando «segreti di Stato o campagne attuali», veniva
«abbandonata né più né meno di qualsiasi atto amministrativo, privato e storico
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al ludibrio degli eventi» .
L’intervento di maggiore interesse e spessore è, a nostro giudizio, quello di
Giovanni Battista Curti, pubblicato nel 1917 e dedicato all’analisi dei sistemi di
classificazione adottati nel 1916-1917 da alcune tipologie di unità semplici
mobilitate (comando di raggruppamento d’artiglierie d’assedio e comando d’ar-
tiglieria di settore in zona di guerra) e, specificatamente, ai nuovi criteri di orga-
nizzazione delle carte elaborati, su richiesta dei superiori, da Giuseppe Galli,
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archivista capo della Provincia di Milano, durante la sua permanenza al fronte .
Ulteriori note, di natura informativa, riguardavano l’opera di salvaguardia dei
beni culturali realizzata dal Comando supremo dell’Esercito italiano nei territori
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occupati durante il conflitto allora in corso ; la Missione speciale incaricata
dallo stesso Comando del recupero, a partire dal 1919, dei documenti storici
appartenenti all’Italia e alle regioni redente, conservati negli archivi dell’ex
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Impero austro-ungarico , e la collaborazione, in tale attività, del personale degli
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Archivi di Stato ; e, infine, la riapertura del Museo storico del genio militare .
Nel 1928 sempre Casanova dedicava, all’interno del volume archivistica,
qualche pagina alla gestione documentaria nell’ambito dell’Esercito. Pur nella
15 e. Casanova, Gli archivi e la guerra, in «Gli Archivi italiani», I (1914), 3-4, pp. 150-151.
Tra i numerosi interventi sul tema della preservazione e della distruzione degli archivi du-
rante gli eventi bellici si segnala e. Casanova, Gli archivi durante la guerra, in «Gli Ar-
chivi italiani», I (1914), 5-6, pp. 253-255. Inoltre, per una ricostruzione delle norme sugli
archivi dei belligeranti, annesse ai trattati internazionali, e. Casanova, Gli archivi nei trat-
tati internazionali, in «Gli Archivi italiani», V (1918), 4, pp. 179-201.
16
G.b. Curti, L’ordinamento del servizio archivistico corrente in un Comando al fronte, in
«Gli Archivi italiani», IV (1917), 3, pp. 154-164. Si vedano anche, in questo volume, le
pp. 336-347.
17 Gli archivi, le biblioteche e la guerra, in «Gli Archivi italiani», III (1916), 3, rubrica No-
tizie, p. 280. Inoltre, sulle iniziative del Comando supremo dell’Esercito in relazione agli
archivi presenti nelle zone occupate, cfr. Gli archivi e la guerra, in «Gli Archivi italiani»,
III (1916), 4, rubrica Notizie, p. 321; Gli archivi e la guerra, in «Gli Archivi italiani», IV
(1917), 1-2, rubrica Notizie, p. 137.
18
Rivendicazioni d’archivi dalla Germania e dall’Austria, in «Gli Archivi italiani», VI
(1919), 2, rubrica Notizie, p. 126.
19 e. C.[asanova], rivendicazioni archivistiche dall’austria, in «Gli Archivi italiani», VIII
(1921), 3, p. 91.
20
«Gli Archivi italiani», VII (1920), 1-2, rubrica Notizie, p. 84.

