Page 102 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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vantaggio nel maneggio della lancia, dello scudo pesante e   da quelle dei Franchi e dei Vichinghi, che ce ne hanno lasciati
               dell’armatura, resi possibili solo dalla sua adozione; o della   anche alcuni esemplari. I Carolingi la reputarono talmente im-
               rilevante agevolazione che garantivano nel montare e smon-  portante che Carlo Magno volle essere sepolto con una staffa
               tare in sella, operazioni estremamente complicate, e spesso   da cavallo. E fu proprio la staffa che permise alla cavalleria
               persino pericolose con l’armatura indosso, per l’altezza dei   franca di battere i Musulmani a ovest e i Longobardi a est.
               cavalli. È curioso osservare che nei climi nordici, la staf-
               fa, imbottita e allargata, proteggeva il piede dal freddo, per
               cui i postiglioni se ne avvalsero sistematicamente, dovendo   più importanti riguardo la tattica e la strategia delle armate bizantine.
                                                                       Così il brano: «Inoltre gli Optimatoi (i soldati scelti) non portano archi,
               montare il primo cavallo delle diligenze.
                                                                       ma solo lance, così come le reclute dei Phioderatoi. Ove possibile i primi
                  I popoli germanici – sconfitti dagli Unni e dai Mongo-  ranghi dovevano avere una qualche forma di protezione per i cavalli. Da
               li – adottarono la staffa, divenendone perciò i veri diffuso-  notare che tra l’equipaggiamento sono citate le staffe (Strat. I, 2), e che i
               ri nell’intero Occidente, soprattutto dopo la dissoluzione   soldati di cavalleria sono denominati cabalarii».
               dell’Impero  romano.  Non a caso le prime testimonianze
                                                                       In alto: sepoltura di guerriero longobardo col suo cavallo al Museo di
               scritte relative al suo impiego sono bizantine – in un docu-
                                                                       Campobasso. Da notare la presenza delle staffe per il cavallo.
               mento redatto nel 602 sotto l’imperatore Maurizio  – seguite   Nella pagina a fianco: miniature tratta dalla Cronaca di Giovanni Skylit-
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               11   Una menzione esplicita della staffa la si legge per la prima volta nello   Sotto: la sconfitta del re georgiano George IO (“Georgios di Abasgia’)
               Strategikon attribuito all’imperatore Maurizio (539-602), tra i manuali   dall’imperatore bizantino.



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