Page 107 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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trato la facilità di costruzione a fronte della validità difensiva,
nonostante fossero fortificazioni di legno. 19
Del resto proprio di legno furono le prime fortificazioni
feudali: strutture ovviamente posizionate su piccole altu-
re, in genere artificiali, ottenute ammassando al centro il
terreno di riporto ricavato dallo scavo del fossato anulare.
Anche questa prassi può agevolmente farsi risalire all’età
classica essendo identica per criterio informativo e tecnica
esecutiva ai trinceramenti preistorici, fossati e aggeri sor-
montati da palizzate, come testimoniano le tracce riscoper-
te casualmente nelle foto aeree in buona parte della Puglia,
l’antica Daunia. Più tardi, sia pure a contorno rettangolare,
analogo impianto sarà ancora utilizzato dai Romani per la
formazione degli accampamenti.
Motta nella lingua attuale, oltre a una marca di panettoni
ben nota in prossimità delle festività natalizie, non indica
alcunché e per trovare un significato dobbiamo ricorre a un
19 Per approfondimenti M. DE BOUARD, La motte, in Archéologie du vil-
lage médiéval, Louvain-Gand 1967, pp. 35-55; id., Manuel d’archéologie
médiévale, Paris 1975; M. FIXOT, La motte et l’habitat fortifié en Proven-
ce médiévale, in Château Gaillard VII, “Actes du Colloque international,
Blois 1974”, Caen 1975, pp. 67-94; R. E. GLASSCOCK, Mottes in Ireland, pp.
95-100; e infine H. HALBERTSMA, Les mottes frisonnes, pp. 111-125.
Sotto: ricostruzione grafica del trinceramento ligneo di un villaggio
preistorico della Daunia, l’antica Puglia.
A fianco: ricostruzione grafica di un accampamento romano.
parte terza - cavalli e cavalleria 10 3

