Page 112 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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più adibite a depositi, mense, cappelle, stalle e fucine, edifici
               da cui dipendeva la vita civile e militare della motta. Quan-
               do lo spazio apicale era troppo ridotto queste costruzioni si
               istallarono tra la base della motta e il recinto maggiore con
               l’antistante fossato che era, quando possibile, allagato.


               3.6. I presupposti dell’Impero


                  A una più accorta analisi, risulta innegabile che l’espansio-
               ne islamica in Europa non fu arrestata dalla vittoria di Poitiers,
               o almeno non soltanto, ma piuttosto dal venir meno della di-
               scordia fra Arabi e Berberi. Pur avendo scatenato la violenta
               scorreria del 732, i Musulmani di Spagna in realtà non dispo-
               nevano delle forze sufficienti per conquistare e mantenere al-
               tri territori senza l’ulteriore apporto dei Berberi, per cui: «il
               saccheggio delle città della Gallia meridionale non si sarebbe
               certo tramutato in un’occupazione permanente della Gallia a
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               opera dei saraceni».  Pochi anni dopo, infatti, il Nordafrica si
               affrancò dalla dominazione araba, dando vita a una miriade di
               potentati la cui capacità offensiva si dimostrò limitata a sem-
               plici incursioni da mare. Da quel momento, mentre l’aggres-
               sione terrestre dei Mori spagnoli fu definitivamente stroncata
               in Francia, quella marittima dei Berberi nordafricani prende-
               va l’avvio e avrebbe portato, in breve volgere, alla conquista
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               dell’intera Sicilia.  Ma, per ironia della sorte, sarà proprio un   questione era probabilmente molto più capziosa e tendenzio-
               pugno di avventurieri della Francia del Nord a restituire l’Iso-  sa di quanto possa sembrare, poiché anche il papa governava
               la alla cristianità alcuni secoli più tardi!            di fatto uno stato di cui non era il legittimo sovrano. Ovvio,
                  L’assurda concomitanza di sovranità instaurata da Carlo   quindi, che entrambi mirassero a ricevere da quel chiarimen-
               Martello si accentuò con suo figlio Pipino il Breve (714-768).   to un reciproco riconoscimento, una sorta di variante politi-
               Ufficialmente a regnare sui Franchi provvedeva un legitti-  ca del “tienimi che ti tengo.” Purtroppo non si conosce con
               mo ma impotente sovrano, ufficiosamente però governava   certezza la risposta del pontefice: per contro è talmente noto
               un potente ma illegittimo reggente. Che la situazione fosse a   ciò che accadde da lasciarcene ipotizzare la sostanza. Il so-
               quel punto paradossale lo conferma la missione diplomatica   vrano meronvingio e suo figlio vennero scacciati e costretti a
               inviata a Roma, nel 751, dallo stesso Pipino per ricevere al   ritirarsi in un monastero, mentre Pipino fu solennemente in-
               riguardo il consiglio da papa Zaccaria (679-752). In pratica si   coronato nel mese di novembre del 751. Non significò affatto
               trattava di stabilire: «se fosse giusto o no che un uomo por-  la restituzione alla Chiesa della piena proprietà sulle terre le
               tasse il titolo di re mentre a regnare di fatto era un altro».  La   cui rendite erano state destinate dal padre al mantenimento
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               21   C. H. BECKER, L’espansione dei saraceni..., cit., p. 80. Dello stesso
               parere è anche J. F. C. FULLER, Le battaglie...., cit., vol. I, pp. 309-10, che
               scrive al riguardo: «è vero che la vittoria di Carlo...fu decisiva per la   Storia del Mondo Medievale..., cit., vol. II, pp. 337-78.
               storia d’Europa... Tuttavia, l’evento immediato che fermò l’espansione   In alto: attacco vichingo, miniatura del 1100 proveniente dall’abbazia
               musulmana nell’Europa occidentale fu la rivolta dei Berberi in Maroc-  di Saint-Aubin, Anger, Francia.
               co […][per cui] immediatamente dopo la sconfitta di AbdarRahman
               a Tours, i capi arabi in Spagna si staccarono dal califfato di Damasco   Nella pagina a fianco: in alto, Louis-Félix Amiel, Carlo Magno impera-
               e […] non potevano più contare sul reclutamento di truppe berbere».  tore d’Occidente, 1839, Musée national du Château de Versailles et de
               22   F. RUSSO, La difesa costiera del regno di Sicilia dal XVI al XIX secolo,   Trianon; in basso, il territorio conquistato dagli Avari nel corso del VII
               Ufficio Storico SME, Roma 1994, tomo I.                 e dell’VIII sec. Tra il 791 e il 795, l’intera popolazione fu sterminata dai
               23   G. L. BURR, La rivoluzione carolingia e l’intervento franco in Italia, in   Franchi guidati da Carlo Magno,



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