Page 111 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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ferendosi a una motta presente nella regione di Calais, pre- e i granai, completati da magazzini e depositi per molteplici
cisava esser composta da un tumulo di terra il più elevato utensili di uso domestico. Le stanze di abitazione stavano al
possibile, circondato da un fossato, per ovvie ragioni il più piano superiore e si distinguevano in quelle destinate ai vari
largo e profondo possibile. Sulla sommità vi era una palizza- dipendenti del signore e nella grande sala, relativamente par-
ta di tronchi d’albero molto robusti rafforzati da numerose lando, destinata a sua volta allo stesso e alla sua consorte.
torri che, ovviamente, non dovevano eccedere la potenziali- Infine la soffitta, o per meglio dire il sottotetto, era adibita
tà difensiva dell’insediamento, imposta dal numero di abi- alla servitù deputata alla manutenzione e alla pulizia del ma-
tanti adatti alle armi. Al suo interno una sorta di cittadella stio. Non di rado anche i masti, come le torri ambulatorie
e un mastio che dominava, e quindi poteva battere, l’intero d’età classica, erano protetti dal fuoco da un rivestimento di
circuito. L’accesso, posto alla base della motta, avveniva at- pelli più o meno fresche. Intorno al mastio girava il corti-
traverso un ponte levatoio che immetteva a una rampa, a le, o corte, fino alla palizzata che normalmente lo serrava:
volte gradinata, che conduceva alla sua sommità. Da quel abitualmente era circolare poiché la motta era in genere di
dispositivo deriveranno le torri normanne a pianta quadrata forma tronco-conica. Nei casi maggiori in questo spazio anu-
che si ritroveranno anche nell’architettura militare sveva. lare stavano impiantate delle costruzioni più piccole, per lo
Quel prototipo di mastio eretto sopra una motta era, nei
casi maggiori, costituito da
una doppia parete di legno
riempita di terra e pietra;
questa tecnica edificatoria
consentiva di sopportare
un maggior carico sulla
sommità. Spesso, infatti, il
coronamento si avvaleva di
alcuni balconi, antesignano
apparato a sporgere, che
permetteva in tal modo di
estrinsecare un’efficace di-
fesa piombante sull’intero
piede della torre. Stando
a un’altra descrizione del
XII secolo, masti siffatti
erano suddivisi vertical-
mente in vari piani da
impalcati lignei: nel più
basso, alla quota di cam-
pagna, vi erano le cantine
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