Page 115 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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ba pressappoco tutto l’Occidente cristiano […]. Non ci si può
Toulouse
Carcasona
Oviedo quindi stupire, in queste condizioni, che alle deliberazioni del
Narbona
Compostela Pamplona papato si sia presentata spontaneamente l’idea di approfittare
Burgos
MARCA HISPÁNICA di un momento così favorevole per ricostituire l’Impero roma-
Zaragoza
Lérida no, ma un Impero il cui capo, incoronato dal Papa in nome di
Barcelona
Dio, dovrà il proprio potere solo alla Chiesa e vivrà solo per
Coimbra aiutarla nella sua missione; un Impero che, non avendo origine
laica, non dovendo niente agli uomini, non formerà uno Stato
Toledo
Valencia
Lisboa nel vero senso del termine, ma si confonderà con la comunità
dei fedeli di cui sarà l’organizzazione temporale, diretta e ispi-
Córdoba 27
Murcia rata dall’autorità spirituale del successore di san Pietro.
Sevilla
Cartagena
Granada
È difficile stabilire quanto di quel sofisticato disegno
Almería
Málaga
sia stato compreso e condiviso da Carlo: di certo il ruolo ri-
servatogli lo gratificava, ma apprezzava molto meno quella
sorta di tutela da parte della Chiesa. Quando scese a Roma
che riuscì però a resistere, dimostrando se non altro l’inu- nell’anno 800 per dirimere l’ennesima controversia interna
tilità e il velleitarismo dell’intera operazione. L’armata di al papato, si ritrovò, al termine della messa di Natale nella
Carlomagno, in quella stessa estate, abbandonò le inviolate basilica del Laterano, incoronato e acclamato imperatore
mura della città spagnola per rientrare in patria. Agli inizi da Leone III; Carlo non parve affatto entusiasta dell’inizia-
di agosto le anguste valli dei Pirenei furono nuovamente at- tiva. Comunque, sebbene territorialmente mutilo, sebbene
traversate senza eccessive difficoltà. Ma il giorno 15, mentre culturalmente e strutturalmente inconsistente, in quel pre-
le salmerie lentamente superavano il valico di Roncisvalle, ciso momento, tramite l’intervento della Chiesa di Roma
un manipolo di Baschi decisi a vendicare le recentissime fu sancita la rinascita dell’Impero romano: sarebbe stato
violenze subite, piombò loro addosso all’improvviso. Nella perciò il Sacro Romano Impero. A rendere ulteriormen-
scaramuccia intervenne il comandante della retroguardia, te sgradita la vicenda agli occhi di Carlo era l’improvviso
Orlando, prefetto della marca britannica, restandovi ucciso. trasformarsi del pontefice da suo protetto a suo superiore:
La morte non ebbe alcuna risonanza al di fuori dei suoi con- non a caso nell’813 egli stabilì che per l’avvenire l’unico
terranei nel paese di Coutances: bisogna attendere il furore cerimoniale possibile sarebbe stata l’autoincoronazione.
retorico della prima crociata affinché quell’insignificante In pratica, però, quella nuova realtà istituzionale altro
episodio trovi un’epica riproposizione assurgendo a eroico non era se non il confluire di un ideale politico e religioso
sacrificio nell’ambito della immane lotta condotta da Carlo- nella figura di Carlomagno, re dei Franchi, dei Longobardi
magno contro l’Islam. e dei Sassoni. Forse a causa di tale motivo, quella aggre-
Nei decenni successivi, tuttavia, si ebbero altre iniziati- gazione ostentava un’evidente artificiosità e un’intrinseca
ve di Carlo a sud dei Pirenei che si conclusero nel 795 con debolezza. Lo stesso potere dell’imperatore, senza dubbio
l’istituzione di un’ennesima marca, quella di Spagna, che si il maggiore concentrato nelle mani di un singolo individuo
estendeva dalle montagne all’Ebro. Di lì a breve anche le dalla dissoluzione dell’Impero romano, risultava privo di un
isole Baleari gli si sottomisero spontaneamente.
adeguato raggio d’azione, esaurendosi a breve distanza dalla
sua persona nonostante la suddivisione del territorio in con-
tee e l’azione incessante dei funzionari imperiali. Proprio
3.7. Il Sacro Romano Impero
questi ultimi erano inadeguati al compito e lo stesso Carlo
Allo scadere dell’VIII secolo, la ricostituzione dell’Im- non poteva non rendersi conto dell’impossibilità di mantenere
pero romano a opera di Carlomagno, almeno per i più ot- l’unità amministrativa del suo immenso impero, dove si parla-
timisti, non è ormai un irraggiungibile miraggio ma un’im-
vano tanti dialetti, per mezzo di funzionari illetterati, che co-
minente straordinaria realtà. In effetti
noscevano soltanto la lingua del proprio paese […]. Ma Carlo
allargata dalla conquista a est, fino all’Elba e al Danubio, a
sud fino a Benevento e all’Ebro, la monarchia franca […]inglo- 27 H. PIRENNE, Storia..., cit., p. 75.
parte terza - cavalli e cavalleria 111

